Dacca (Bangladesh), 28 feb. (LaPresse/AP) – Un tribunale speciale del Bangladesh ha condannato a morte Delwar Hossain Sayedee, leader di Jamaat-e-Islami, giudicandolo colpevole di crimini contro l’umanità legati alla guerra di indipendenza del 1971. Subito dopo la pronuncia del verdetto, nel distretto di Sirajganj sono scoppiate proteste da parte dei sostenitori del partito islamico. I manifestanti si sono scontrati con la polizia e l’emittente televisiva Ekattar Tv ha riferito della morte di due persone.
Il procuratore Syed Haider Ali ha spiegato che Sayedee è stato ritenuto responsabile di omicidi di massa, stupri e altre atrocità, commessi durante il conflitto per l’indipendenza del Pakistan durato nove mesi. Il verdetto è stato pronunciato dal giudice ATM Fazle Kabir, del tribunale speciale istituito nel 2010. I legali dell’imputato hanno boicottato l’udienza al momento della sentenza e non hanno poi commentato. In precedenza Sayedee aveva però negato tutte le accuse, definendole politicamente motivate. Jamaat-e-Islami ha dichiarato uno sciopero generale per oggi, per protestare contro il processo e chiedere la liberazione di Sayedee.