Nicosia (Cipro), 24 feb. (LaPresse/AP) – Il nuovo presidente di Cipro è il conservatore Nicos Anastasiades. La conferma, già anticipata dal primo turno del voto che si era tenuto domenica scorsa, è arrivata dal ballottaggio di oggi. A scrutinio terminato, Anastasiades ha ottenuto il 57,48% delle preferenze, mentre il candidato della sinistra Stavros Malas ha raggiunto il 42,51% e ha concesso la vittoria all’avversario. Si tratta di uno dei più ampi margini ottenuti in un voto presidenziale negli ultimi trent’anni. Non appena usciti i primi exit poll, decine di sostenitori di Anastasiades hanno esultato nella sede del partito, nella capitale Nicosia.
“La mia priorità – ha dichiarato Anastasiades dopo la certezza della vittoria – è ripristinare la credibilità di Cipro. Sono determinato a lavorare con i nostri partner dell’Unione europea e, al tempo stesso, ad adempiere alle nostre responsabilità al massimo. Mi impegno a prendere tutte le misure necessarie per guidare il nostro Paese fuori dalla crisi economica”. Il conservatore assumerà l’incarico il primo marzo, per un mandato di cinque anni, e ha promesso di creare un governo di “unità nazionale”, che garantirà “tutte le necessarie riforme strutturali e, attraverso il dialogo con i partner europei e internazionali, salvaguarderà i punti di forza della nostra economia e seguirà l’obiettivo della crescita e del lavoro”. Nel suo discorso ha poi inviato un “messaggio di pace” alla comunità turco-cipriota, esprimendo una “sincera intenzione” di raggiungere un accordo di riunificazione con il sostegno dell’Unione europea e “altri Paesi amici”.
Parole di conciliazione sono giunte anche dall’avversario Malas. “Staremo al fianco del nuovo presidente se valuteremo che le sue azioni e le sue politiche saranno il bene per il Paese, perché l’unità del nostro popolo è la cosa più importante in questo momento”, ha detto il candidato della sinistra. “Al tempo stesso – ha continuato Malas – saremo molto critici su qualsiasi azione e decisione che riterremo non serva ai migliori interessi del Paese”.
Soddisfatte per il risultato le autorità europee. I ciprioti, ha commentato il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, hanno dato a Nicos Anastasiades “un forte mandato a mettere in atto il suo programma di riforme e fare ciò che serve per garantire la sostenibilità fiscale e finanziaria” del Paese. Barroso ha fatto sapere di aver parlato con Anastasiades e di “avergli assicurato che potrà contare sul continuo impegno della Commissione europea ad assistere Cipro per superare le sfide che sta affrontando”.
Il cambiamento di leadership, dopo la rinuncia a tentare la rielezione da parte del comunista Dimitris Christofias, arriva in un momento cruciale per Cipro. Gli altri 16 Paesi dell’eurozona dovrebbero infatti decidere nel mese di marzo su un salvataggio finanziario che potrebbe essere vitale per l’isola. Cipro sta terminando le risorse per pagare i conti, e il nuovo capo di Stato dovrà affrontare il difficile compito di superare lo scetticismo di alcuni Paesi dell’area euro, tra cui la Germania. Il Paese, dove il tasso di disoccupazione sta per toccare il 15%, ha riportato problemi quando le sue banche hanno avuto ingenti perdite dopo che la Grecia ha ristrutturato il proprio debito.
Nicosia ha già raggiunto un accordo preliminare di prestito da parte dei partner dell’eurozona e del Fondo monetario internazionale, e ha messo in atto una serie di tagli alla spesa e aumenti delle tasse. Il prestito, da 17 miliardi di euro, è minimo se paragonato a quelli di cui hanno avuto bisogno Grecia, Portogallo e Irlanda, ma equivale all’intera produzione economica di Cipro, e molti dubitano che il Paese sia in grado di ripagarlo.
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