Toronto (Canada), 23 feb. (LaPresse/AP) – “È come se i canadesi fossero stati lì a godersi lo spettacolo. Invece sono stati coraggiosi”. Con queste parole l’ex ambasciatore canadese in Iran Ken Taylor, critica ‘Argo’, diretto da Ben Affleck, uno dei principali candidati a vincere l’Oscar come miglior film. Alla vigilia dell’assegnazione delle statuetta, Taylor fa sapere di sentirsi offeso per il ruolo riservato nella pellicola ai canadesi, che appaiono come semplici osservatori degli eroismi della Cia nel soccorso di sei cittadini americani coinvolti nella crisi. Nel caso in cui ‘Argo’ dovesse vincere l’Oscar e Affleck non dovesse dire alcuna parola sul ruolo ricoperto dal Canada per risolvere la crisi del 1979, aggiunge ancora Taylor, questo si rifletterebbe negativamente sul regista.
Durante la crisi, l’ex diplomatico tenne gli americani nascosti nell’ambasciata di Teheran e facilitò la loro fuga procurando falsi passaporti e biglietti aerei. In Canada e in Usa per questo è divenuto un eroe. Tuttavia, il suo ruolo nel film viene minimizzato. E Affleck risponde, dicendo che ormai pensava che il problema con Taylor fosse risolto. “Ammiro molto Ken – afferma il regista – per il ruolo avuto nel salvare i sei ostaggi. Lo considero un eroe. Alla luce di molte conversazioni, così come di un cambiamento del finale che Ken ha richiesto, sono sorpreso che continui a mettere in discussione il film”.
A difesa delle sue affermazioni, Taylor ha voluto citare anche le parole dell’ex presidente Usa Jimmy Carter che, intervistato giovedì sera dalla Cnn, ha spiegato come in quell’occasione “il 90% del contributo alle idee e alla esecuzione del piano furono canadesi”, ma il film “attribuisce quasi tutto alla Cia”. “Di recente – ha detto l’ex presidente – ho visto il film ‘Argo’ e sono stato preso alla sprovvista dalla sua distorsione di quello che è successo, perché quasi tutto ciò che avvenuto di eroico, coraggioso o innovativo è stato portato a termine dal Canada e non dagli Usa”. Non ci sarebbe stato alcun film senza i canadesi, rincara ancora l’ex ambasciatore Taylor secondo il quale l’agente della Cia Tony Mendez, interpretato nel film dallo stesso Ben Affleck, rimase in Iran solo un giorno e mezzo. La pellicola inoltre non fa menzione di John Sheardown, funzionario dell’ambasciata canadese che diede rifugio ad alcuni americani. Fu proprio Sheardown a ricevere la prima richiesta di aiuto e ad aprire la porta agli ostaggi. Di recente l’ex funzionario è morto e la moglie, Zena, ha definito il film deludente.