Tunisia, Hamadi Jebali respinge offerta di guidare nuovo governo

Tunisi (Tunisia), 21 feb. (LaPresse/AP) – L’ex premier tunisino e segretario generale di Ennahda, Hamadi Jebali, ha respinto l’offerta di guidare un nuovo governo di coalizione. Lo ha fatto sapere il partito islamico in un comunicato riportato dall’agenzia di stampa Tap. Il portavoce del partito, Nejib Gharbi, ha riferito all’agenzia che altri quattro membri di Ennahda, tutti ministri nel precedente esecutivo, sono stati selezionati come candidati per l’incarico di premier. Jebali si è dimesso martedì dopo che il suo stesso partito ha bocciato la sua proposta di creare un governo di tecnici. La crisi politica in Tunisia si è accentuata dopo l’omicidio del leader d’opposizione Chokri Belaid, assassinato lo scorso 6 febbraio mentre usciva dalla sua casa di Tunisi.

Attualmente, si legge nel comunicato di Ennahda diffuso dall’agenzia Tap, “sono in corso consultazioni interne con i nostri partner per proporre al presidente un candidato entro la fine della settimana”. Dopo le sue dimissioni Jebali aveva detto che avrebbe accettato di nuovo l’incarico di premier soltanto se gli sarebbe stato permesso di formare un governo aperto a tutti i partiti. I membri più conservatori di Ennahda si sono tuttavia rifiutati di includere nei negoziati alcuni partiti dell’opposizione, soprattutto il movimento Nidaa Tounes dell’ex premier Beji Caid el Sebsi, di cui fanno parte molti membri dell’ex regime.

Secondo i media locali, i quattro candidati individuati da Ennahda per l’incarico di premier sarebbero il ministro della Giustizia Noureddine Bhiri, il ministro dell’Interno Ali Larayedh, il ministro della Salute Abellatif Mekki e il ministro dell’Agricoltura Mohammed Ben Salem. Tutti e quattro sono considerati esponenti della linea dura del partito. Uno dei principali motivi del conflitto tra Ennahda e i due partiti laici che facevano parte della coalizione di governo erano proprio le richieste di sostituire Bhiri e Larayedh.