Papua Nuova Guinea, bruciarono 20enne ritenuta strega: 2 incriminati

Sydney (Australia), 18 feb. (LaPresse/AP) – Bruciarono una ragazza di 20 anni viva perché considerata una strega davanti a centinaia di persone, tra cui anche alcuni bambini. Con questa accusa la polizia della Papua Nuova Guinea ha accusato due persone, Janet Ware e Andrew Watea. La ragazza, Kepari Leniata, madre, venne spogliata, torturata con un ferro incandescente, cosparsa di benzina e data alle fiamme su una pila di pneumatici a inizio mese. La Laniata era stata accusata di stregoneria dai parenti di un bambino di 6 anni che non molto tempo prima era morto in ospedale. Ware e Watea, spiega la polizia, dovrebbero essere infatti proprio la madre e lo zio del bambino. I due sono tra le 40 persone arrestate la scorsa settimana in relazione alla vicenda. Gli altri sono stati rilasciati per mancanza di prove, ma la polizia ha già annunciato che presto potrebbero esserci nuovi arresti.

Le centinaia di spettatori, nel caso dell’omicidio della 20enne, spiegano ancora le forze di sicurezza, non sono state in grado di fermare la folla che ha partecipato attivamente al rogo, avvenuto a Mount Hagen, capitale della provincia degli Altopiani occidentali. Tra gli spettatori c’erano anche alcuni agenti che, da quanto riferisce la polizia nazionale, non sono intervenuti. E’ in corso un’indagine interna per capire il ruolo degli ufficiali.