Obama lancia riforme: Più lavoro e aumento salari. Poi appello su armi

Washington (Usa), 13 feb. (LaPresse/AP) – Discorso sullo Stato dell’Unione incentrato sull’economia quello pronunciato poche ore fa da Barack Obama davanti alle due camere del Congresso riunite in seduta congiunta. Obama ha chiarito che intende puntare sulla classe media per riaccendere il motore della crescita, lanciando investimenti pubblici per il miglioramento delle infrastrutture. Tra le proposte più significative l’aumento del salario minimo a 9 dollari all’ora e l’avvio di colloqui con l’Ue per lanciare un’area di libero scambio con l’Europa. Riferimento anche alla riforma dell’immigrazione e un cenno alla politica estera con Corea del Nord e Siria, ma il momento più commovente è stato l’appello al Congresso per votare una riforma della regolamentazione sulle armi. “Le famiglie di Newtown meritano un voto, le famiglie di Aurora meritano un voto”, ha detto Obama ricordando le stragi più recenti avvenute negli Stati Uniti.

DISCORSO PROGRAMMATICO DEL SECONDO MANDATO. L’intervento annuale è uno degli eventi più attesi. Per Obama si trattava del suo quinto discorso sullo Stato dell’Unione, il primo del secondo mandato. Durato circa un’ora, è stato trasmesso dalle principali reti televisive ed è stato osservato con attenzione perché era chiaro che in questo discorso l’inquilino della Casa Bianca avrebbe evidenziato le priorità del suo secondo mandato presidenziale. Il discorso di quest’anno giunge infatti subito dopo la rielezione con un ampio margine. I repubblicani, tuttavia, hanno ancora il controllo della Camera, il che rende probabile ulteriori lotte in Congresso.

PUNTARE SULLA MIDDLE CLASS. Che Obama intendesse concentrarsi sull’economia è stato chiaro fin dall’inizio dell’intervento. In una delle prime battute ha ammesso infatti che la ripresa economica dell’America è un “compito non ancora completato” e ha sottolineato che vuole puntare sulla classe media. “È compito della nostra generazione riaccendere il vero motore della crescita economica dell’America, cioè una crescente e florida middle class”, ha detto in apertura. “La nostra principale priorità è rendere l’America un magnete per nuovi posti di lavoro e manifattura”, ha proseguito. “Abbiamo messo in ordine le macerie della crisi e possiamo dire con rinnovata fiducia che lo stato della nostra unione è forte”, ha affermato. Ma con la disoccupazione ancora intorno all’8% e la fiducia dei consumatori in calo, Obama ha proposto un pacchetto di misure.

CREARE LAVORO E AUMENTARE SALARI MINIMI. Al centro dell’idea di Obama c’è la creazione di posti di lavoro anche tramite la spesa pubblica per lavori alle infrastrutture, per esempio strade e ponti. Obama ha proposto inoltre l’innalzamento del salario minimo a 9 dollari all’ora dai 7,25 attuali entro il 2015. Si tratterebbe del primo aumento del salario minimo da sei anni. “Un’economia in crescita che crea posti di lavoro buoni per la classe media, questa deve essere la stella polare che guida i nostri sforzi”, ha detto Obama per esemplificare la sua idea. Ma tutto ciò corredato da una promessa: questi interventi non faranno aumentare il deficit “neanche di 10 centesimi”.

BISOGNA ABBASSARE IL DEFICIT. Deficit è stata una parola ricorrente nel discorso di Obama, ben consapevole del fatto che sta per avvicinarsi la scadenza del primo marzo, in cui potrebbero scattare tagli automatici alla spesa che rallenterebbero l’economia americana. Per questo il presidente degli Stati Uniti ha chiesto ai deputati di porre fine alla lotta bipartisan sul bilancio che ha ripetutamente portato il Paese sull’orlo dello shutdown o del default. “Gli americani non si aspettano che il governo risolva ogni problema, ma si attendono che raggiungiamo un compromesso ragionevole ove possibile”, ha detto. La richiesta di Obama ai membri del Congresso è di evitare i tagli incondizionati del primo marzo approvando una serie di aumenti delle tasse e tagli al bilancio mirati che colpiscano soprattutto le fasce sociali più ricche.

IL RICORDO DI NEWTOWN E LA LEGGE SULLE ARMI. Il momento più commovente del discorso sullo Stato dell’Unione è stato quello dell’appello al Congresso per porre fine alle stragi votando la riforma sulle armi. “Le famiglie di Newtown meritano un voto, le famiglie di Aurora meritano un voto”, ha detto Obama, ricordando le vittime innocenti delle sparatorie per spingere i deputati ad approvare una riforma alla regolamentazione sulle armi. Obama ha aggiunto che nessuna misura eviterà che si verifichino atti di violenza con le armi, spiegando però che “non siamo mai stati mandati qui per essere perfetti”. Molti deputati indossavano dei fiocchi verdi sulla giacca in memoria delle vittime della sparatoria di dicembre in Connecticut. Tra le persone che hanno assistito all’intervento anche i genitori della 15enne Hadiya Pendleton, uccisa qualche giorno fa a Chicago e che si era esibita nelle cerimonie per l’inauguration del secondo mandato di Obama. Le proposte ribadite dal presidente per una nuova regolamentazione sono: il divieto della vendita di armi d’assalto e di caricatori da più di 10 colpi e l’aumento dei controlli su chi vuole acquistare ogni tipo di arma.

AFGHANISTAN, NORD COREA E SIRIA. Poco lo spazio dedicato alla politica estera, ma non è mancato un cenno alla Siria. Gli Stati Uniti “manterranno la pressione su un regime siriano che ha ucciso la sua stessa gente e sosterrà i leader dell’opposizione che rispettano i diritti di ogni siriano”. Poi il riferimento alla Corea del Nord dopo il test nucleare condotto ieri da Pyongyang: “provocazioni” come questa isoleranno ulteriormente il Paese “mentre noi stiamo al fianco dei nostri alleati, rafforziamo la nostra difesa missilistica e guidiamo il mondo nell’adottare azioni ferme in risposta a queste minacce”, ha detto Obama. Ma soprattutto l’Afghanistan, con l’annuncio ampiamente anticipato di dimezzare la presenza del contingente americano entro un anno. Obama ha annunciato il ritiro di 34mila soldati dall’Afghanistan entro un anno. Al momento sono circa 66mila i soldati americani presenti sul territorio.

LA RIFORMA DELL’IMMIGRAZIONE. Infine Obama è tornato su alcuni dei suoi cavalli di battaglia: la riforma dell’immigrazione e l’ambiente. Nel discorso sullo Stato dell’Unione ha ribadito la sua intenzione di intensificare il percorso per acquisire la cittadinanza per i circa 11 milioni di immigrati presenti nel Paese finora illegalmente. “La nostra economia è più forte quando sfruttiamo i talenti e l’ingegno degli immigrati che giungono speranzosi”, ha detto Obama.