India, proteste in Kashmir dopo esecuzione Guru: 3 morti

Srinagar (India), 12 feb. (LaPresse/AP) – Sale a tre il numero delle persone morte nel Kashmir indiano nelle violenze seguite all’impiccagione di Mohammed Afzal Guru, condannato per l’attacco al Parlamento dell’India del 2001. Il corpo di uno studente di liceo scomparso domenica è stato rinvenuto nello stesso fiume del villaggio di Sumbal in cui era morto un altro giovane, lanciatosi da un ponte per sfuggire alle forze paramilitari che lanciavano lacrimogeni e picchiavano i manifestanti con i manganelli nel tentativo di disperderli. La terza vittima è un bambino di 12 anni, morto ieri a Watergam per le ferite riportate domenica negli stessi disordini.

Un 18enne intanto è in fin di vita e altre due persone sono rimaste ferite, ha fatto sapere la polizia. Le proteste contro l’impiccagione di Guru sono scoppiate nonostante il coprifuoco imposto nel Kashmir indiano dalle autorità, che temevano scontri e violenze nell’area di cui l’attentatore era originario. Guru aveva confessato in televisione di avere contribuito a progettare l’attacco del 2001 al Parlamento indiano, in cui vennero uccise 14 persone fra cui cinque attentatori. In seguito ritrattò, negando ogni coinvolgimento e affermando di essere stato costretto a confessate tramite tortura. Tutti gli appelli e la richiesta di grazia sono stati respinti.