Tunisi (Tunisia), 10 feb. (LaPresse/AP) – Dopo tre giorni di manifestazioni di massa e scontri, le strade di Tunisi oggi sono tranquille, seppur controllate dalla polizia in assetto anti sommossa. Quella degli ultimi giorni in Tunisia è stata la peggior crisi nel Paese dalle rivolte della primavera araba, due anni fa. A riportare in piazza le masse, pro e anti governative, l’omicidio del leader d’opposizione Chokri Belair. I critici del governo a maggioranza islamista lo hanno accusato di lasciare spazio agli estremisti. Il premier Hamadi Jebali ha annunciato di voler formare un governo tecnico, sostituendo gran parte dei ministeri per placare le tensioni nel Paese, ma il suo partito Ennahda si oppone. Oggi i leader del partito islamico si riuniranno per discutere la proposta, nel segno della sempre maggior frattura tra gli esponenti moderati e quelli della linea dura che vi convivono.