Santiago (Cile), 28 gen. (LaPresse/AP) – Accolto con affetto dai colleghi al summit di Santiago, in Cile, il presidente cubano Raul Castro ha assunto ufficialmente la presidenza della Celac, la Comunità economica degli Stati latinoamericani e dei Caraibi. Nel suo discorso Castro ha voluto sottolineare la “visione comune della più ampia patria latinoamericana e caraibica e del suo popolo”, ribadendo che la Celac “unisce le 33 nazioni indipendenti della nostra America a costruire uno spazio per la sovranità nazionale e incoraggiare l’integrazione”. Il capo di Stato cubano ha quindi lodato a gran voce il presidente del Venezuela Hugo Chavez per essere riuscito a realizzare il sogno di Simon Bolivar di unificare la regione, proprio spingendo per la creazione della Celac nel dicembre 2011. Chavez, ha aggiunto, gode ancora di “un enorme sostegno popolare” grazie anche al suo popolo che ha dimostrato “convinzione, lealtà e unità”.

LA LETTERA DI CHAVEZ. Il presidente venezuelano, operato l’11 dicembre scorso all’Avana per un tumore, rimane ricoverato sull’isola, ma ha inviato ai leader riuniti in Cile una lettera letta dal suo vice Nicolas Maduro. La missiva, battuta a macchina e lunga circa una decina di pagine, celebra il passaggio della presidenza a Castro e condanna l’embargo statunitense sull’Avana. “Dopo trent’anni di resistenza a questo blocco imperialista criminale – recita la lettera di Chavez – l’America Latina e i Caraibi dicono agli Usa, a una sola voce, che tutti i loro tentativi di tagliar fuori Cuba sono falliti”. Il leader venezuelano difende inoltre la posizione dell’Argentina sulla vicenda Falkland-Malvinas. “La lotta – si legge nel documento – continua. Più di uno è coraggioso da qui alla Patagonia”. E poi elogia il gruppo di lavoro e la Comunità riunita a Santiago, augurandole “un completo ed eccellente sviluppo” e chiedendo ai leader dell’area di lavorare insieme su un ampio raggio di questioni, dalle politiche energetiche all’alfabetizzazione. “Dobbiamo vivere con le nostre differenze. Cercando sempre di trovare il miglior modo per integrarci l’uno con l’altro. Non possiamo permettere che gli intrighi ci dividano”, prosegue la lettera, firmata da Chavez con un inchiostro rosso. Il presidente del Cile, che ospita il summit, Sebastian Pinera, ha ribadito più volte che i leader riuniti stanno pregando per la ripresa del leader venezuelano, che da due anni lotta contro il cancro.

ALTERNATIVA AGLI USA. Fin dalla sua fondazione, avvenuta due anni fa, molti leader intervenuti a Santiago hanno descritto il blocco composto da 33 membri come una contromisura al potere economico e politico degli Usa, che negli anni ha costretto Cuba a rimanere fuori da altri organismi internazionali. In questo senso, facendo riferimento al summit tenuto della stessa Celac con alcuni rappresentanti dell’Unione europea nel fine settimana, il presidente uruguayano José Mujica si è detto sollevato di aver potuto incontrare i presidenti e capi di governo europei “senza il boss del nord” seduto al tavolo.

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