Caracas (Venezuela), 9 gen. (LaPresse/AP) – “Dobbiamo mantenere le speranze fino all’ultimo”, anche se a ogni giorno che passa “diminuiscono” sempre di più. Lo ha detto, intervistato da Associated Press, l’ambasciatore italiano in Venezuela Paolo Serpi, in merito alle ricerche dell’aereo scomparso venerdì a bordo del quale insieme ad altri tre italiani viaggiava Vittorio Missoni, responsabile commerciale dell’omonima casa di moda. Le autorità venezuelane fanno sapere che ci sono oltre 400 persone al lavoro su navi, aerei ed elicotteri per trovare l’aereo, scomparso lo scorso 4 gennaio sopra le isole di Los Roques. Il bimotore era un Britten Norman modello BN-2 ‘Islander’, identificato con la sigla YV-2615.
“Lavoreremo sino a quando le ricerche saranno sospese. Ovviamente, ogni giorno che passa la speranza diminuisce”, ha detto Serpi, parlando all’ambasciata di Caracas. Le condizioni meteo e il mare agitato, ha spiegato, hanno complicato le operazioni. “E’ una situazione difficile, un ambiente naturale molto complicato”, ha aggiunto. Ha anche ammesso che è possibile il relitto e i corpi dei passeggeri non siano mai ritrovati, paragonando il caso alla sparizione di un altro aereo al largo di Los Roques il 4 gennaio 2008. “Si tratta di aerei molto piccoli, che si sono schiantati in acqua” in incidenti in cui vengono “completamente distrutti”, ha spiegato Serpi, aggiungendo che “è molto difficile anche da una posizione vantaggiosa di un volo ad altezza di 200 o 300 metri vedere le parti di relitto”.