Beirut (Libano), 9 gen. (LaPresse/AP) – I 48 cittadini iraniani sequestrati ad agosto dai ribelli siriani sono stati rilasciati oggi. Lo ha riferito per prima la tv di Stato di Teheran, spiegando che il rilascio sarebbe avvenuto nell’ambito di uno scambio di prigionieri. L’agenzia stampa turca Anadolu, citando un’organizzazione umanitaria turca islamica che ha condotto i negoziati, ha poi reso noto che secondo gli accordi il rilascio degli iraniani sarebbe avvenuto in cambio di 2.130 prigionieri detenuti dal governo siriano. Gli iraniani erano stati rapiti ad agosto fuori Damasco, la capitale siriana, e i ribelli che combattono il presidente Bashar Assad avevano minacciato di ucciderli a meno che il regime non mettesse fine alle operazioni militari contro l’opposizione.
Dopo il rilascio, gli iraniani sono stati portati in un hotel di Damasco, scortati dalle forze di sicurezza del governo. Ad accoglierli l’ambasciatore dell’Iran nella capitale siriana, Mohammed Riza Shibani. I ribelli sostenevano che gli iraniani facessero parte della Guardia rivoluzionaria iraniana, ma Teheran ha negato, affermando che si trattava di pellegrini in visita in siti sciiti in Siria. L’ambasciatore Shibani ha aggiunto che la liberazione dei 48 è stata il risultato di negoziati elaborati e “difficili”, ma non ha fornito dettagli in proposito.
Poco dopo, sulla vicenda è intervenuto anche il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan, parlando in conferenza stampa nel corso di una visita in Niger. Fra i 48 prigionieri c’erano anche quattro turchi e “un certo numero di palestinesi”, ha detto. Stando alle sue affermazioni, l’accordo per la liberazione è stato raggiunto da organizzazioni umanitarie con sede in Turchia e in Qatar, che hanno negoziato direttamente con i combattenti dell’opposizione al regime di Bashar Assad. “Al momento ci sono ancora persone detenute e che subiscono maltrattamenti. Speriamo che possano essere liberate anche loro e che il processo sia di beneficio per tutti”, ha aggiunto.