Siria, attivisti: A Homs usato gas tossico. Brahimi incontra Assad

Beirut (Libano), 24 dic. (LaPresse/AP) – Dopo l’ennesima strage che si è consumata ieri in Siria, dove secondo i residenti sessanta persone hanno perso la vita per un raid dell’esercito su un panificio di Halfaya, gli attivisti denunciano l’utilizzo da parte governativa di gas tossico a Homs. Secondo quanto riferisce l’emittente al-Jazeera, citando appunto attivisti locali, sette persone sarebbero morte per l’inalazione dei gas e molte altre avrebbero subito gli effetti delle sostanze, tra cui nausea, visione offuscata, debolezza muscolare e difficoltà respiratorie. “La situazione – ha dichiarato ad al-Jazeera l’attivista Raji Rahmet Rabbou – è molto difficile. Non abbiamo abbastanza maschere. Non sappiamo cosa sia questo gas, ma secondo i medici si tratterebbe di qualcosa di simile al sarin”.

Intanto, l’inviato speciale di Onu e Lega araba per la Siria, Lakhdar Brahimi, giunto ieri a Damasco, si è recato al palazzo presidenziale per incontrare Bashar Assad. Con lui anche il vice ministro degli Esteri siriano, Faisal Mekdad. “La situazione in Siria – ha brevemente commentato il diplomatico algerino dopo l’incontro – è ancora preoccupante e ci auguriamo che tutte le parti vadano verso la soluzione che il popolo siriano spera”. Brahimi ha spiegato di aver scambiato con Assad alcune visioni sul conflitto e di aver discusso delle possibilità per il futuro. Il governo siriano, ha invece detto Assad secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa statale Asna, sostiene “ogni tentativo (di risolvere la crisi, ndr) nell’interesse del popolo siriano, che preservi la sovranità e l’indipendenza della nazione”.

Nel frattempo, a un giorno dalla strage di Halfaya, i media siriani si esprimono sull’episodio, accusando “un gruppo terrorista armato” che poi, sostengono, avrebbe diffuso online le immagini delle vittime “per incastrare l’esercito siriano”. I video mostrano diverse vittime e feriti tra cui sembrano esserci anche dei ribelli.