Oslo (Norvegia), 10 dic. (LaPresse/AP) – L’Unione europea è stata premiata a Oslo con il Nobel per aver promosso la pace e i diritti umani in Europa, in particolare dopo la devastazione della Seconda guerra mondiale. Circa venti leader europei, tra cui la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande, hanno preso parte alla cerimonia. Il presidente del comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland, ha spiegato che l’Ue è stata scelta per avere aiutato “un continente di guerra a diventare in continente di pace. In questo processo l’Ue si è distinta particolarmente”.

Jagland ha consegnato medaglie e diplomi ai presidenti Ue Herman Van Rompuy, della Commissione Josè Manuel Barroso e del Parlamento Martin Schulz. Nel suo discorso, Jagland ha detto anche che l’unità europea è diventata sempre più importante nel contesto della crisi economica. “La cornice politica in cui l’Unione è radicata è più importante ora che mai. Dobbiamo affrontarla insieme, abbiamo una responsabilità collettiva”, ha detto.

Ha aggiunto che il comitato ha deciso di premiare l’Ue perché è cresciuta nella convinzione che legami economici sempre più stretti avrebbero assicurato che nemici di lungo corso come Germania e Francia non si sarebbero mai più combattuti. La riconciliazione, ha detto, è “probabilmente il più drammatico esempio nella storia di come guerra e conflitto possano cambiare in fretta in pace e cooperazione”. E la presenza di Merkel e Hollande, ha commentato, ha reso “questo giorno particolare e simbolico per tutti noi”.

Non sono però mancate le critiche. Tre precedenti premi Nobel per la pace, l’arcivescono sudafricano Desmond Tutu, la nordirlandese Mairead Maguire e l’argentino Adolfo Perez Esquivel, hanno infatti chiesto che il premio in deanro pari a circa un milione di euro quest’anno non sia consegnato. Ritengono che il blocco contraddica i valori pacifici che dovrebbe rappresentare, perché basa la propria sicurezza sulla forza militare. Amnesty International ha aggiunto che i leader Ue non dovrebbero “crogiolarsi alla luce del premio”, perché xenofobia e intolleranza sono in crescita nel continente.

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