Usa, Obama: Ricchi come me paghino più tasse

Washington (Usa), 9 nov. (LaPresse/AP) – È giusto che chi “come me” guadagna più di 250mila dollari all’anno paghi più tasse. Così, il presidente Barack Obama durante un discorso alla nazione tenuto dall’East Room della Casa Bianca sul rischio che gli Stati Uniti debbano affrontare il temuto fiscal cliff, ossia tagli automatici alla spesa e aumenti delle tasse che, in caso di mancato accordo al Congresso, scatterebbero all’inizio del prossimo anno. “Questa – ha proseguito il presidente – è stata una questione centrale durante le elezioni e la maggioranza degli americani è d’accordo sul mio approccio”.

Per ridurre il deficit, ha spiegato Obama “dobbiamo combinare tagli alle spese con le entrate” ed è dunque necessario “chiedere ai ricchi di pagare di più di tasse”. Se entro la fine dell’anno il Congresso non riuscirà a raggiungere un accordo, ha poi ammonito Obama nella sua prima apparizione pubblica dalla rielezione, “dal primo gennaio le tasse di tutti saliranno”, anche quelle “di coloro che guadagnano meno di 250mila dollari all’anno. Sarebbe un male per l’economia e colpirebbe le famiglie che già lottano” per andare avanti. E a questo proposito, benché non l’abbia detto esplicitamente durante il suo intervento, Obama metterà il veto su ogni disegno di legge che estenda i tagli alle tasse per coloro che guadagnano oltre 250mila dollari all’anno. A riferirlo, a margine del discorso, è stato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney.

Quindi l’apertura e l’appello agli avversari politici. Per riuscire a trovare l’accordo, Obama si è detto “aperto ai compromessi” e a “nuove idee”, ma ha specificato che respingerà ogni tipo di approccio “non bilanciato”. Esortando il Congresso, principalmente la Camera a maggioranza repubblicana, ad approvare una legge che impedisca l’estinzione dei tagli alle tasse dell’era Bush per tutti tranne che per gli americani più abbienti, il presidente ha invitato alla Casa Bianca i leader dei partiti per tenere colloqui in merito. “Non abbiamo bisogno di lunghe trattative per risolvere il problema”, ha proseguito Obama che poi ha aggiunto: “Nessuno, né repubblicani né democratici, vuole che le tasse aumentino per le persone che guadagnano meno di 250mila dollari all’anno”. “Il nostro lavoro – ha detto ancora – è sempre più urgente” e “voglio lavorare con entrambi i partiti per fare di più, per rafforzare programmi come Medicare e Medicaid”.

Nel pomeriggio un’apertura al dialogo era arrivata anche dallo speaker della Camera John Boehner. Questo, ha detto il repubblicano, è il momento per il presidente “di coinvolgere il Congresso e lavorare verso una soluzione che possa passare in entrambe le Camere”. Per questo, ha aggiunto, “proporrò di evitare il fiscal cliff insieme, in modo da garantire che il 2013 sia finalmente l’anno in cui il nostro governo affronti i problemi maggiori davanti a cui ci troviamo”. Boehner, che nei giorni scorsi ha avuto un breve confronto con Obama, ha tuttavia aggiunto che tagli a Medicare, Medicaid e buoni pasto debbano essere parte dell’accordo, così come dovrebbero farne parte un abbassamento delle aliquote delle tasse e la revisione del codice fiscale. Cambiare il codice fiscale e renderlo più efficace, ha sottolineato, porterebbe a maggiori entrate per il governo.