Atene (Grecia), 8 nov. (LaPresse/AP) – È stato sofferto il sì alle nuove misure di austerità imposte dal governo greco per assicurarsi il prestito internazionale. I tagli sono stati approvati da 153 deputati, mentre 128 hanno posto il no all’ennesima riduzione di salari e pensioni. Il voto in Parlamento, avvenuto nella notte, è stato il primo vero test al governo di coalizione di Antonis Samaras, che ha tenuto colloqui per mesi con i partner dell’esecutivo sui controversi tagli. Solo due dei tre partiti di coalizione, ovvero i conservatori del premier e i socialisti del Pasok, hanno appoggiato il pacchetto di austerità per il risparmio di 13,5 miliardi di euro in due anni. Secco il no del Dimar, il partito di Sinistra democratica, che però continuerà a restare nell’esecutivo.
Poche ore prima del sì alle riforme, oltre 80mila persone hanno manifestato in piazza Syntagma ad Atene, sede del Parlamento e simbolo delle rivolte dei greci contro i tagli. La protesta è sfociata nella violenza quando alcuni dimostranti si sono scontrati con poliziotti in tenuta antisommossa. Cinque persone sono state arrestate nella notte, mentre sette agenti sono rimasti feriti. Manifestanti con il viso coperto hanno lanciato bombe molotov alle forze di sicurezza, che hanno risposto con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Intanto i principali sindacati hanno convocato nuovi scioperi e proteste. Oggi incrociano le braccia gli autisti di taxi oltre ai dipendenti di metropolitana, tram e autobus urbani di Atene.