Uragano Sandy giunto sulle Bahamas, 4 vittime tra Giamaica e Haiti

Nassau (Bahamas), 25 ott. (LaPresse/AP) – Dopo aver flagellato Cuba, dove ha divelto i tetti e costretto al rinvio di un’udienza alla base Usa di Guantanamo, Sandy è arrivato sulle Bahamas. L’uragano di categoria 2 ha già provocato la morte di quattro persone nei Caraibi. Un anziano ha perso la vita in Giamaica, mentre un uomo e due donne sono morti provando ad attraversare fiumi in piena nel sudovest di Haiti. Secondo i meteorologi, Sandy potrebbe causare una grande tempesta negli Stati Uniti la prossima settimana, unendosi a temporali invernali i cui effetti si sentiranno sull’intera East Coast, dalla Florida al Maine, fino all’entroterra dell’Ohio. Attualmente l’uragano si trova a circa 40 chilometri a est dell’isola di Great Exuma e si sta muovendo a 32 chilometri orari verso nord, con venti massimi di 165 chilometri all’ora.

Blackout si sono già registrati all’isola di Acklins e molte strade sono allagate, come riferisce l’amministratore governatore Berkeley Williams. La maggiore preoccupazione è che una barca colma di generi di prima necessità diretta verso l’isola ha annullato il viaggio almeno fino alla prossima settimana. “I rifornimenti erano scarsi prima, quindi potete immaginare ciò che stiamo vivendo ora”, ha spiegato Williams. Sull’isola di Ragged, nel sud delle Bahamas, l’unica scuola è stata allagata. “Abbiamo buchi nei tetti e siamo senza luce, ma non è morto nessuno e questo è l’importante”, ha spiegato Charlene Bain, presidente della Croce rossa locale. L’uragano dovrebbe sferzare il centro e il nordovest delle Bahamas tra questa sera e domani, e potrebbe causare le condizioni atmosferiche di una tempesta lungo la costa sudest della Florida, le isole Keys e la Florida Bay domani mattina.

A Cuba non si sono registrate vittime, ma le autorità sono preoccupate dei danni che l’uragano potrebbe aver provocato nei piccoli Paesi di montagna da cui ancora non sono giunte notizie. Sandy, ha spiegato il capo del meteorologi dell’isola, José Rubiera, “ha attraversato l’intera regione orientale praticamente senza perdere intensità o struttura”. A Santiago, seconda maggiore città di Cuba, è stato risparmiato il peggio. Le zone più colpite sono state invece le province di Granma, Holguin e Las Tunas. Il presidente Raul Castro ha chiesto alle autorità di valutare i danni in tutta la parte orientale dell’isola, mentre i media di Stato dovrebbero diffondere maggiori informazioni nelle prossime ore.