Panama, proteste contro vendita terre statali: muore bambino

Panama (Repubblica di Panama), 20 ott. (LaPresse/AP) – Violente proteste hanno sconvolto nelle ultime ore la città panamense di Colon, dove è appena stata approvata una legge che consente la vendita di terre statali nella zona franca vicino al canale di Panama. Negli scontri con la polizia, hanno fatto sapere le autorità, un bambino di 10 anni è rimasto ucciso e altre sei persone sono state gravemente ferite da colpi di arma da fuoco. Il piccolo è stato soccorso e portato in un ospedale della città, ma è deceduto per la ferita allo stomaco. La polizia in assetto antisommossa ha usato gas lacrimogeni e sparato in aria per tentare di disperdere la folla in protesta nelle strade, che ha dato alle fiamme copertoni di auto e lanciato oggetti contro gli agenti. Il sindaco di Colon, Damaso Garcia, dopo gli scontri ha dichiarato il coprifuoco nella città.

Le proteste sono state inscenate dopo che l’Assemblea nazionale ha approvato una legge che permette la vendita di terre nella zona libera da imposte ZLC (Zona libera di Colon) a compagnie private che già vi affittanno appezzamentii. Il presidente Ricardo Martinelli ha firmato in legge la misura, che secondo il governo porterà oltre 2 miliardi di dollari nelle casse dello Stato nei prossimi 20 anni. Per il grande interscambio commerciale, la zona nel 1953 è stata dichiarata libera da imposte. I prodotti, dalle materie prime a quelli finiti, possono essere importati e lavoratei senza essere soggetti ad alcun dazio doganale. Colon è pertanto diventata il più grande porto di importazione ed esportazione dell’America latina.

Secondo i dimostranti, però, la terra è già affittata e a disposizione delle 2mila aziende che la utilizzano, quindi venderla non è necessario. Il governo, affermano, dovrebbe invece alzare il costo per utilizzarle e investire il denaro nella città di Colon, povera e violenta. “Non vogliamo che la terra sia venduta perché quelle proprietà appartengono a Colon”, ha dichiarato Felipe Cabezas, capo del Movimento generale colonense. “Perché vendere – ha detto – se il Paese non è in difficoltà economiche?”.