Akcakale (Turchia), 4 ott. (LaPresse/AP) – La Turchia non vuole una guerra con la Siria. A dirlo è stato il premier turco Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa congiunta con il vice presidente iraniano Reza Rahimiin ad Akcakale, in Turchia, dove ieri un razzo siriano ha ucciso cinque persone. In risposta, Ankara ha lanciato una serie di attacchi di artiglieria verso obiettivi siriani e oggi il Parlamento di Ankara ha approvato un provvedimento che autorizza operazioni militari nel Paese vicino.
Erdogan ha spiegato che la misura vuole essere un deterrente e che la Turchia non vuole entrare in guerra con Damasco. Ma ha anche invitato il regime del presidente siriano Bashar Assad a non sfidare troppo il suo Paese: “La Turchia è un Paese capace di proteggere il proprio popolo e i propri confini. Nessuno dovrebbe tentare di mettere alla prova la nostra determinazione sulla questione”. Ha poi ribadito: “Vogliamo pace e sicurezza e nient’altro. Non potremmo mai voler iniziare una guerra”.
Intanto, poco fa il segretario delle Nazioni unite Ban Ki-moon si è detto allarmato dalle tensioni tra Siria e Turchia. Ban ha chiesto a tutte le parti del conflitto di “abbandonare l’uso della violenza, esercitare la massima moderazione e attuare tutti gli sforzi possibili verso una transizione politica”, ha spiegato il portavoce, Martin Nesirky. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite rimane diviso sull’escalation di violenza. La Russia si oppone infatti alla condanna dell’attacco di ieri ad Akcakale. L’ambasciatrice statunitense all’Onu, Susan Rice, ha spiegato che è in corso un incontro per tentare di trovare un accordo su una risoluzione.