Roma, 29 set. (LaPresse) – Sono stati fermati e interrogati per 12 ore a Cuba quattro inviati della stampa italiana. Si tratta della giornalista Mediaset Ilaria Cavo e del suo operatore Fabio Tricarico, del fotoreporter del Corriere della sera Stefano Cavicchi e del cronista del Messaggero Veneto Domenico Pecile.
Il gruppo si trovava nell’isola per intervistare Reiver Laborde Rico, il fratello 24enne di Lisandra, la giovane che ha confessato il delitto di Paolo Burgato e Rosetta Sostero, avvenuto a Lignano Sabbiadoro il 19 agosto scorso. Erano sul posto con un visto turistico, essendo impossibile entrare nel Paese dichiarando la professione giornalistica. Bloccati ieri mattina a Camaguey, un paese di 300mila abitanti nel centro dell’isola dove avevano rintracciato e intervistato Rico, i quattro sono stati interrogati e rilasciati solo qualche ora fa, per essere riconvocati per le 9 (le 15 in Italia) presso la sede locale del ministero dell’Interno. Tutto il materiale video e fotografico che avevano raccolto è stato cancellato.
“Ieri mattina – ha raccontato Cavicchi in collegamento telefonico al TgCom24 – sei uomini ci hanno sequestrato dalla casa di Rico. Hanno fatto irruzione nell’appartamento e hanno ripulito le schede del girato fatto dall’operatore di Ilaria Cavo”. Stessa sorte è toccata al materiale di Pecile.
“Eravamo entrati a Cuba a L’Avana tre giorni fa – ha continuato Cavicchi -. Poi, dopo un trasferimento di oltre otto ore, eravamo approdati a Camaguey. Qui abbiamo individuato il rifugio segreto di Rico. Ci abbiamo parlato. Dopo di che è entrata in azione questa sorta di blitz”. I quattro, assicura, fortunatamente non hanno subito violenze: “Sono stati molto puntigliosi ma non c’è stato nessun episodio di violenza. Tra qualche ora saremo interrogati e poi vedremo il da farsi”. I contorni della vicenda non sono ancora chiari. La Farnesina è al lavoro per capire se il gruppo sarà sottoposto a un procedimento giudiziario. Intanto ai quattro è stato sequestrato il passaporto e non possono lasciare l’isola.