New York (New York, Usa), 27 set. (LaPresse) – Il Regno Unito e la Svezia non hanno fornito garanzie sul fatto che Julian Assange non sia estradato negli Usa per preservare le relazioni militari e di intelligence con Washington. Lo ha detto lo stesso fondatore di WikiLeaks intervenendo in videoconferenza a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. Entrambi i Paesi sostengono che Assange debba essere trasferito in Svezia secondo le leggi internazionali ed europee e di poter legalmente offrire alcuna promessa di un rifiuto a una eventuale richiesta di estradizione degli Stati Uniti. L’australiano si è quindi rifugiato a giugno nell’ambasciata a Londra dell’Ecuador, che gli ha concesso asilo.
Intanto, oggi i ministri degli Esteri di Quito e Londra, Ricardo Patino e William Hague, si incontreranno a margine dell’Assemblea generale a New York, per discutere della situazione del fondatore di WikiLeaks. Oggi è il centesimo giorno che Assange trascorre nella sede diplomatica dell’Ecuador nella capitale britannica. Ad annunciare l’incontro è stato Patino, che ha detto di credere che ci siano “molti modi per raggiungere una soluzione”, senza specificare quali siano le possibilità. Hague martedì ha però dichiarato di non vedere “alcun segno di una svolta”.