Ahmadinejad: Presto finirà bullismo Usa, lavorerò per la pace in Siria

New York (New York, Usa), 26 set. (LaPresse/AP) – “Se Dio vorrà, arriverà un nuovo ordine che eliminerà tutto ciò che ci ha allontanati. Adesso anche i bambini delle elementari di tutto il mondo hanno capito che il governo degli Stati Uniti sta seguendo una politica internazionale di bullismo”. Così il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad in un’intervista ad Associated Press da New York, dove è in visita in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite. Al Palazzo di vetro oggi terrà il suo ultimo intervento da capo di Stato. Durante l’intervista il leader iraniano ha toccato vari temi. Oltre alla politica estera degli Usa, anche il conflitto siriano e la delicata questione de programma nucleare di Teheran.

SISTEMA DEGLI IMPERI STA FINENDO. “Credo davvero che il sistema degli imperi sia arrivato alla fine del percorso. Il mondo non riesce più a vedere un imperatore che lo comanda”, ha dichiarato Ahmadinejdad, secondo cui “tutte le animosità, tutta la mancanza di sincerità vedranno la fine”. Il mondo sta perdendo la pazienza sull’attuale situazione, ha ancora sottolineato il leader iraniano, che ha poi fornito una descrizione del nuovo ordine mondiale che prevede per il futuro. Una realtà in cui Stati Uniti e altre potenze tradizionali avranno un ruolo minore, mentre ogni Paese avrà la stessa importanza e voce in capitolo.

LAVORERO’ PER PACE IN SIRIA. Sulla Siria, ha poi continuato il presidente, “farò tutto ciò che è in mio potere per creare stabilità, pace e comprensione”. In riferimento al conflitto civile tra ribelli e soldati fedeli al presidente Bashar Assad, il leader iraniano ha rifiutato le critiche di chi accusa Teheran di appoggiare il regime nei massacri e in altre violazioni dei diritti umani, e ha proposto la formazione di un nuovo gruppo di contatto per risolvere la crisi. I rappresentanti di 10 o 11 Paesi di Medioriente e altre regioni, ha annunciato, si incontreranno “molto presto” proprio a New York. Il gruppo, ha concluso, spera di avviare negoziati tra il governo di Bashar Assad e l’opposizione.

PROBLEMA NUCLARE CREATO DA USA. Un’attenzione particolare è stata poi dedicata alla delicata questione del programma nucleare di Teheran, che molti temono sia volto a creare armi nucleari, accusa che il governo iraniano da sempre respinge. “Tutti sanno – ha dichiarato Ahmadinejad – “che la questione del nucleare è un’imposizione della volontà degli Stati Uniti. Io lo vedo come un problema che non esiste”. Il clamore internazionale sul programma nucleare di Teheran, ha proseguito, è solo una scusa dell’Occidente per prendere il dominio del Paese. Washington, ha infatti spiegato, non ha mai accettato la scelta di governo dell’Iran dopo la rivoluzione islamica del 1979.

POSSIBILITA’ DI DIALOGO. Il capo di Stato ha poi detto di appoggiare un maggiore dialogo sulla questione, nonostante i negoziati con il cosiddetto gruppo del ‘5+1’ (Russia, Usa, Cina, Francia, Regno Unito più la Germania) siano interrotti da aprile scorso. Alcuni leader mondiali, ha riferito Ahmadinejad, gli hanno suggerito che una soluzione alla disputa potrebbe essere raggiunta tramite colloqui esclusivamente con Washington. “Ovviamente non rifiuto questo tipo di dialogo”, ha affermato quando gli è stato chiesto se si aprirà a un confronto con il vincitore delle elezioni presidenziali del 6 novembre.

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