Cnn pubblica diario di Stevens, dipartimento di Stato Usa infuriato

Los Angeles (California, Usa), 23 set. (LaPresse/AP) – Cnn nella bufera dopo la diffusione di alcune parti del diario personale di Chris Stevens, l’ambasciatore statunitense in Libia, ucciso martedì 11 settembre in un assalto al consolato di Bengasi. La decisione di rendere note alcune parti del documento, ritrovato dopo l’attacco alla sede diplomatica in Libia, è stata infatti fortemente contestata dal portavoce del dipartimento di Stato, Philippe Reines, secondo cui il canale di informazione ha violato l’impegno preso con la famiglia del diplomatico di non parlare del diario, un libretto con la copertina rigida che contiene sette pagine scritte.

In una nota tagliente, il dipartimento di Stato ha definito l’azione della Cnn “indifendibile”. Visto il modo in cui la situazione è stata gestita, afferma Reines, “le pacche sulla spalla che si dà la Cnn sono disgustose”. Quindi il portavoce si chiede: “Di chi è stato il primo istinto di rimuovere dalla scena di un crimine il diario di un uomo ucciso con altri tre americani che servivano il nostro Paese, quindi di leggerlo, trascriverlo, inviarlo alla redazione affinché gli altri potessero leggerlo” e poi chiamare la famiglia? In una telefonata con i familiari, prosegue Reines, la Cnn “aveva accettato di rispettare i desideri dei cari di Stevens e si era impegnata a non usare il diario o anche solo di alludere alla sua esistenza fino a quando non avesse ricevuto una risposta dalla famiglia stessa”. Ma solo quattro giorni dopo, aggiunge amaramente il portavoce, “è andata avanti e l’ha usato”. Secondo quanto riferiscono le autorità americane, un ufficiale italiano avrebbe preso in consegna il diario dalla Cnn a Bengasi, sotto richiesta del dipartimento di Stato Usa, che lo ha quindi inviato alla famiglia.

Ma i giornalisti si giustificano. In una nota pubblicata ieri, l’emittente difende l’utilizzo del documento ritrovato. “La Cnn – si legge nel comunicato – inizialmente non ha dato notizia del ritrovamento di un diario, nel rispetto della famiglia, ma poi abbiamo avvertito che nel documento erano sollevate questioni che richiedevano un resoconto completo, che abbiamo dato”. Il pubblico, continua ancora il canale, ha il diritto di sapere cosa la Cnn abbia appreso da “fonti multiple” sulle paure e gli allarmi di minacce terroristiche prima dell’attacco di Bengasi e che ora “stanno sollevando questioni sul perché il dipartimento di Stato non abbia fatto di più per proteggere l’ambasciatore Stevens e il resto del personale statunitense”.

Il diario è stato menzionato per la prima volta in onda venerdì, da Anderson Cooper, dopo precedenti rivelazioni dell’emittente che non citavano direttamente il documento, ma affermavano che Stevens temeva di essere “sulla lista nera di al-Qaeda”. Secondo il giornalista, alcune delle informazioni si basavano appunto sul diario personale dell’ambasciatore, in cui la Cnn, ha spiegato Cooper, si è imbattuta. Nell’articolo pubblicato online, l’emittente spiega di aver ritrovato il quaderno “sul pavimento del consolato non protetto in cui (Stevens, ndr) è stato ferito a morte”.