Ginevra (Svizzera), 17 set. (LaPresse/AP) – Un numero crescente di “elementi stranieri”, compresi i jihadisti, sta operando in Siria. Lo afferma la Commissione d’inchiesta indipendente sulla Siria nominata dal Consiglio dell’Onu per i diritti umani. “Elementi del genere tendono a spingere i combattenti antigovernativi verso posizioni più radicali”, ha detto ai giornalisti a Ginevra il presidente della Commissione, il diplomatico e professore brasiliano Paulo Sergio Pinheiro.
ELEMENTI STRANIERI IN SIRIA. Secondo la Commissione, alcuni di questi “elementi stranieri” si stanno unendo ai gruppi armati antigovernativi, mentre altri operano in modo indipendente. Gli attivisti denunciano che dall’inizio della rivolta, che è cominciata a marzo 2011, in Siria sono morte almeno 23mila persone. Le autorità di Damasco attribuiscono la responsabilità delle proteste a una cospirazione straniera e accusano alcuni Paesi occidentali e del Golfo di finanziare e addestrare i ribelli, che definiscono ‘terroristi’.
CRIMINI DI GUERRA. Il rapporto della Commissione d’inchiesta si concentra poi sui crimini commessi dalle parti del conflitto. Soldati governativi, miliziani che sostengono il regime del presidente siriano Bashar Assad e combattenti ribelli sono responsabili di crimini di guerra e contro l’umanità, si apprende in questo senso nel documento. La Commissione accusa esercito e forze filogovernative, i cosiddetti shabiha, di omicidi, esecuzioni sommarie, arresti arbitrari, violenze sessuali e abusi su bambini. Anche i gruppi dell’opposizione armata, sottolinea il documento, hanno commesso crimini di guerra tra cui omicidio, esecuzioni extragiudiziali e tortura.
LA POSIZIONE DI DAMASCO. L’ambasciatore siriano all’Onu, Faysal Khabbaz Hamoui, ha contestato accuratezza e obiettività del documento, ma si è mostrato d’accordo con Pinheiro riguardo alla presenza di elementi stranieri nel conflitto. Parlando al Consiglio Onu per i diritti umani, Hamoui ha dichiarato che “diverse parti internazionali stanno lavorando per aggravare la crisi in Siria”. L’ambasciatore turco, Oguz Demiralp, ha affermato a sua volta che “la crisi sta precipitando ulteriormente verso il peggio, senza una fine all’orizzonte”.
PEGGIORATA SITUAZIONE DIRITTI UMANI. La situazione dei diritti umani in Siria “è peggiorata a un livello tale che è diventato difficile descriverla con poche parole. Le gravi violazioni dei diritti umani sono cresciute in numero, ritmo e dimensioni”, ha sottolineato ancora il presidente della Commissione d’inchiesta. Il diplomatico brasiliano ha dichiarato che la frequenza di queste violazioni è talmente “enorme” che la sua Commissione non ha potuto indagare su tutte. “Civili, molti dei quali bambini – ha concluso Pinheiro – stanno sopportando il peso della violenza in vertiginosa crescita”.