Dubai (Emirati Arabi Uniti), 13 set. (LaPresse/AP) – Gli Stati Uniti si stanno preparando insieme a oltre trenta Paesi alleati per una serie di esercitazioni navali nel Medioriente. Le manovre, il cui obiettivo principale è contrastare la minaccia posta dalle mine navali, inizieranno domenica e dureranno fino al 27 settembre e si svolgeranno nell’area di golfo Persico, golfo di Oman e golfo di Aden. Tra i Paesi partecipanti ci sono Francia, Giappone, Nuova Zelanda e Giordania. Alcuni, come il Regno Unito, forniranno navi e attrezzature, mentre altri invieranno personale e osservatori. Ufficiali della marina statunitense hanno insistito che le esercitazioni non siano state organizzate a causa delle minacce dell’Iran di chiudere lo stretto di Hormuz, da dove transita un quinto del petrolio prodotto in tutto il mondo.
È tuttavia probabile che le manovre verranno viste come un gesto di sfida nei confronti di Teheran, che ha migliaia di mine navali che potrebbe far esplodere per bloccare il traffico marittimo e far aumentare il prezzo del greggio nel caso di un attaco aereo alle strutture impiegate nel suo controverso programma nucleare. Gli Stati Uniti, Israele e altri Paesi occidentali accusano la Repubblica Islamica di lavorare segretamente per sviluppare armi atomiche, ma Teheran sostiene che il suo programma nucleare abbia scopi esclusivamente pacifici. “È soltanto una delle molte iniziative condotte insieme alle forze della Difesa regionali”, ha spiegato il tenente Greg Raelson, portavoce della quinta flotta della marina Usa. “La libertà della navigazione – ha aggiunto – nelle acque internazionali è fondamentale per la comunità internazionale e per tutti i Paesi nella regione, incluso l’Iran”.
Ufficiali statunitensi hanno spiegato che le esercitazioni saranno incentrate su una finta organizzazione estremista e che sono un modo per aumentare la cooperazione tra le marine dei diversi Paesi e prepararsi ad affrontare un eventuale blocco delle importanti rotte marittime. Il governo iraniano ha annunciato che monitorerà le manovre. “Siamo molto attenti alla sicurezza nello strategico golfo Persico e osserveremo la situazione da vicino”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri dell’Iran, Ramin Mehmanparast. “Dovrebbero essere attenti – ha aggiunto – perché le violazioni di sicurezza e la tranquillità nella regione possono essere un fenomeno molto delicato”.