I contenuti del film blasfemo su Maometto, parla il regista

Il Cairo (Egitto), 12 set. (LaPresse/AP) – Le proteste di ieri sera contro le sedi diplomatiche degli Stati Uniti in Egitto e Libia sono state provocate dalla diffusione di un film ritenuto offensivo nei confronti di Maometto. Di seguito alcune informazioni sul filmato.

DI COSA SI TRATTA. A scatenare la rabbia degli estremisti islamici è stato il trailer di 14 minuti di un film prodotto negli Stati Uniti, intitolato ‘Innocence of Muslims’ (Innocenza dei musulmani). Nella pellicola Maometto viene dipinto come un personaggio folle, imbroglione e donnaiolo che considera accettabili gli abusi sessuali sui bambini. Il profeta viene mostrato mentre fa sesso e incita a compiere massacri e i suoi seguaci sono presentati come una banda di teppisti. Il film di due ore è costato 5 milioni di dollari ed è stato finanziato grazie ai contributi di oltre cento donatori ebrei. È stato prodotto nell’estate del 2011, con la partecipazione di 59 attori e 45 membri della troupe cinematografica. Finora il film è stato presentato per intero soltanto una volta in un cinema di Hollywood, rimasto quasi completamente vuoto.

AUTORI. Lo sceneggiatore e regista di ‘Innocence of Muslims’ è Sam Bacile, un cittadino statunitense che descrive se stesso come ebreo israeliano. Il 56enne, che lavora come agente immobiliare in California, ha spiegato che a suo parere il film aiuterà Israele, mostrando al mondo le imperfezioni dell’islam. L’uomo, contattato via telefono, ha spiegato che si sta nascondendo da quando sono scoppiate le proteste degli estremisti musulmani. “L’islam è un tumore, punto”, ha ripetuto più volte durante l’intervista. “Il problema principale – ha dicharato – è che sono stato il primo ad aver presentato Maometto sullo schermo e questo li ha fatti impazzire. Ma dobbiamo aprire questa porta: dopo l’11 settembre tutti dovrebbero essere portati davanti a un giudice, perfino Gesù e Maometto”. Il regista ha ammesso che non si aspettava una reazione così furiosa e si è detto dispiaciuto per la morte del funzionario Usa ucciso da manifestanti nel consolato di Bengasi, ma ha attribuito la responsabilità per l’accaduto alla mancanza di adeguate misure di sicurezza. “Penso – ha affermato – che il sistema di sicurezza nelle ambasciate non funziona. L’America dovrebbe fare qualcosa a questo proposito”. Bacile ha spiegato che per il momento ha respinto le offerte di distribuzione del filmato: “Il mio piano è di produrre una serie di 200 ore”.

COME E’ STATO DIFFUSO. Il trailer del film è stato diffuso su YouTube inizialmente in inglese, ma poi è stato tradotto anche in arabo. Bacile non sa chi abbia realizzato la traduzione, ma sa parlare l’arabo abbastanza bene da poter confermare l’esattezza dei dialoghi. Morris Sadek, un cristiano egiziano che vive negli Stati Uniti ed è noto per le sue posizioni anti-islamiche, ha confermato ad Associated Press di aver promosso il film sul proprio sito e su alcune reti tv. Il video, ha spiegato, dimostra l’oppressione subita dai cristiani copti in Egitto. Per alcuni giorni i media egiziani hanno parlato del video e ne hanno diffuso alcuni frammenti, attribuendo la responsabilità a Sadek. Alcuni religiosi ultraconservatori sono intervenuti in televisione per denunciare il filmato. Medhat Klada, un rappresentante delle associazioni dei copti in Europa, ha sottolineato che le opinioni di Sadek non rappresentano la posizione condivisa da tutta la minoranza. “È un estremista – ha affermato Klada – e noi non seguiamo la sua strada. Ha incitato gli egiziani contro i copti e noi rifiutamo qualsiasi attacco alle religioni compiuto in base a posizioni morali”. Klada ha ammesso di essere preccupato per la reazione degli islamisti, dicendo che la loro protesta in effetti promuove il film. “Non sanno cosa sia il dialogo e pensano che l’islam sarà offeso da un filmato”, ha detto.

ALCUNI PRECEDENTI. Nel 2005 il quotidiano danese Jyllands-Posten pubblicò 12 vignette con caricature di Maometto, che scatenarono violente proteste nel mondo islamico. Per molti musulmani qualsiasi raffigurazione del profeta è proibita e blasfema.