Parigi (Francia), 8 set. (LaPresse/AP) – Le quattro vittime della strage di mercoledì in Alta Savoia, in Francia, sono state uccise con colpi d’arma da fuoco alla testa. Lo ha dichiarato Eric Maillaud, procuratore di Annecy, spiegando che le autopsie concluse ieri hanno confermato che alle vittime è stato sparato più volte sul corpo e che tutte sono morte per due colpi al capo. In conferenza stampa, Maillaud non ha risposto a numerose domande affermando si essere già “al limite” di quanto possibile rivelare pubblicamente. Ha precisato che una nuova conferenza stampa sarà probabilmente tenuta a metà della prossima settimana.
Il procuratore ha poi spiegato che i corpi delle vittime saranno restituiti alle famiglie “il più presto possibile”. Intanto, i parenti sono arrivati in Francia dal Regno Unito per prendersi cura delle bambine rimaste ferite nell’attacco. A morire sono stati i loro genitori, il progettista meccanico Saad al Hilli, britannico di origine irachena, e la moglie Ikbal. Morta anche una donna anziana, forse madre di uno dei due coniugi, e un ciclista francese che passava nella zona. L’identificazione è stata possibile in parte grazie alla testimonianza della figlia minore della coppia, la bambina di 4 anni Zeena, illesa perché protetta dal corpo della madre mentre gli spari crivellavano l’auto. La sorella maggiore, Zaina di 7 anni, è invece rimasta gravemente ferita.
Il procuratore ha definito “un miracolo” il fatto che quest’ultima si sia salvata, sopravvivendo alle ferite d’arma da fuoco. La bambina si trova in coma indotto all’ospedale di Grenoble, accudita dai parenti e protetta dalla polizia. Maillaud ha ribadito l’ipotesi di una faida familiare all’origine della strage, dicendo che Saad potrebbe aver litigato con il fratello Zaid per questioni di denaro. Ha precisato però di non aver avuto notizia del fatto che si tratti di una disputa legata a eredità e che Zaid resta “un uomo libero”.