Francia, prosegue indagine su strage Alta Savoia: una vittima svedese

Annecy (Francia), 6 set. (LaPresse/AP) – L’anziana donna trovata morta assieme ad altre due persone in un’automobile lungo una strada dell’Alta Savoia era svedese. Lo conferma il governo di Stoccolma. Ieri attorno alle 16, i corpi senza vita di tre persone, un uomo e due donne, che secondo le ricostruzioni appartengono alla stessa famiglia britannica in vacanza in un campeggio sul lago di Annecy, sono stati rinvenuti all’interno di una Bmw con targa britannica nei pressi del villaggio di Chevaline. Un quarto corpo, appartenente a un ciclista, è stato invece trovato accanto alla macchina. Le autorità francesi avevano trovato nel luogo della strage un passaporto iracheno e uno svedese, che sembra appunto appartenere all’anziana, nata nel 1938. Una bambina di 7 anni è stata invece trovata viva e trasportata in ospedale, mentre la sorella di 4 anni è stata scoperta solo otto ore più tardi, nascosta sotto i cadaveri di due donne (presumibilmente la madre e la nonna) sul sedile posteriore dell’automobile.

“La bambina – ha raccontato il procuratore di Annecy, Eric Maillaud – era rimasta completamente immobile sul pavimento del veicolo, dietro il sedile del passeggero, sotto le gambe e la gonna di una delle due donne uccise, accanto a un borsone, del tutto invisibile e silenziosa, il che spiega perché nessuno l’abbia notata prima”. Gli investigatori hanno spiegato che l’uomo che ha trovato i corpi, un ciclista britannico, e i soccorritori si sono concentrati sulla bimba di 7 anni, gravemente ferita, e per questo motivo non hanno controllato subito l’interno della Bmw. Inoltre, ha insistito Maillaud, i poliziotti non avevano motivo per sospettare la presenza di un altro bambino e stavano cercando di mantenere la scena del crimine intatta in attesa dell’arrivo di esperti da Parigi. “Quando si ha a che fare con un reato di questa portata – ha affermato il procuratore – la cosa più importante è assicurarsi che l’indagine non venga in alcun modo compromessa”. La gendarmeria locale ha riferito inoltre che elicotteri che hanno sorvolato la zona ed effettuato controlli con scanner termici non hanno rilevato la presenza della bimba, probabilmente perché era nascosta dai corpi delle due donne.

Sono stati altri turisti che soggiornano nello stesso campeggio delle vittime ad avvertire gli investigatori ieri intorno alle 23 che della famiglia facevano parte due bimbe, e non una. Non appena gli investigatori hanno aperto la portiera dell’auto, ha riferito Maillaud, la bimba è saltata fuori dal nascondiglio, sorridendo e tendendo le braccia. Ha parlato in inglese, dicendo di aver sentito delle grida, ma non ha saputo descrivere cosa fosse successo. La piccola, ha raccontato il procuratore, “ha chiesto subito dove fosse la sua famiglia. Speriamo di ottenere più informazioni dalla sorella per andare avanti con l’indagine”. Per ora, ha spiegato Maillaud, non si esclude nessuna ipotesi, compreso un regolamento di conti e la possibilità che la famiglia si fosse trovata “al posto sbagliato nel momento sbagliato”.

Maillaud ha confermato che la Bmw era registrata a nome di un uomo nato nel 1962 a Baghdad e residente nei pressi di Londra. L’agenzia di stampa francese Sipa lo ha identificato come Saad al Hilli, mentre Sky News ha riferito che la famiglia abitava a Claygate, a sudovest di Londra. Sempre secondo Sky, la moglie si chiamava Iqbal e le figlie sono Zehab e Zeinab, rispettivamente di 7 e 4 anni. Un vicino di casa intervistato da Sky ha descritto Saad al Hilli come un ingegnere “molto innamorato delle sue due ragazze”. Intanto il presidente francese François Hollande parlerà oggi del caso con il premier britannico David Cameron, quando i due leader assisteranno ad alcune gare alle Paralimpiadi di Londra.