Pechino (Cina), 5 set. (LaPresse/AP) – I colloqui di oggi fra il segretario di Stato Usa Hillary Clinton e i leader cinesi non sono riusciti a riavvicinare le parti sui metodi per risolvere la crisi siriana e le dispute territoriali su delle isole nel Mar cinese meridionale. “Penso che la storia giudicherà che la posizione della Cina sulla Siria sia una promozione della giusta gestione della situazione”, ha detto il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi in conferenza stampa con la Clinton. “Questo poiché quello che abbiamo in mente è l’interesse del popolo siriano e della regione, oltre che l’interesse della pace, della stabilità e dello sviluppo nella regione e in tutto il mondo”, ha aggiunto.
Le sue parole sono una risposta alla Clinton, la quale in precedenza aveva detto che i veti posti da Cina e Russia sulle risoluzioni contro il governo di Bashar Assad avrebbero messo i due Paese “nel lato sbagliato della storia”. Il segretario di Stato ha ribattuto affermando che le violenze siriane si stanno estendendo in Paesi vicini come Giordania e Turchia e che il Consiglio deve agire. “Non è un segreto – ha detto in conferenza – che siamo stati delusi dalle azioni di Cina e Russia che hanno bloccato le risoluzioni, ma speriamo di continuare a restare uniti per un vero progetto mirato alla fine della violenza in Siria”.