Tampa (Florida, Usa), 28 ago. (LaPresse/AP) – Mitt Romney, candidato alle primarie repubblicane per le presidenziali negli Stati Uniti, si è detto favorevole all’aborto in caso di stupro, incesto o se la gravidanza possa rappresentare un rischio per la salute o la vita della madre. L’ex governatore del Massachusetts ha rilasciato le dichiarazioni durante un’intervista all’emittente Cbs News. Secondo alcuni analisti, aver menzionato la salute della madre come motivo per l’interruzione di gravidanza scatenerà le polemiche tra i repubblicani conservatori. Paul Ryan, candidato a essere il suo vicepresidente, ha infatti sottolineato più volte che la parola ‘salute’ ha definizioni troppo ampie e dovrebbe essere eliminata dai casi in cui l’aborto può essere accettato.
La posizione di Romney a riguardo è cambiata diverse volte. Quando si era candidato al Senato per il Massachusetts, appoggiava il diritto all’aborto, mentre all’inizio della corsa per la Casa Bianca si è opposto alle interruzioni di gravidanza, chiedendo alla Corte Suprema di rivedere la storica sentenza del caso Roe contro Wade del 1973, quando il massimo tribunale legalizzò l’aborto. In un comunicato diffuso dalla portavoce della campagna elettorale di Romney, Andrea Saul, ha cercato di mettere fine alle polemiche sui cambi di rotta del repubblicano. Dalla nota si apprende che la posizione del candidato alle primarie Gop è chiara: è contrario all’aborto con l’eccezione di casi di stupro, incesto o se la vita della madre è in pericolo.