Vicepresidente Siria in pubblico, non ha disertato. Massacro a Daraya

(Giordania), 26 ago. (LaPresse/AP) – Il vicepresidente siriano Farouq al-Shara ha fatto la sua prima apparizione pubblica nel giro di diverse settimane, mettendo così fine alle voci secondo cui avrebbe disertato. Oggi alcuni giornalisti hanno visto al-Shara uscire dalla sua automobile a Damasco e camminare fino al suo ufficio per incontrare Alaeddin Boroujerdi, capo del potente comitato sulla sicurezza nazionale e la politica estera del Parlamento iraniano. Un giornalista di Associated Press sul posto riferisce che al-Shara sembrava serio e si è tenuto a distanza dai reporter presenti per seguire l’incontro. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Prima di oggi, al-Shara era stato visto per l’ultima volta al funerale dei quattro membri del governo, tra cui il ministro della Difesa, uccisi il 18 luglio in un attentato a Damasco. Da allora sono circolate diverse voci su una sua possibile defezione in Giordania. Ma il governo di Amman e l’ufficio del vicepresidente avevano sempre smentito la notizia.

Se quello del vicepresidente sembra risolto, un altro giallo si è sollevato nelle ultime ore sulle sorti del capo dell’intelligence dell’aeronautica siriana, il generale Jamil Hassan. Secondo l’emittente panaraba al-Arabiya, l’uomo sarebbe stato ucciso ieri da uno dei suoi aiutanti che avrebbe disertato per passare tra le fila dell’opposizione, ma fonti ufficiali di Damasco smentiscono la notizia. Così come Addounia Tv, televisione filogovernativa, secondo cui Hassan “sta bene” e la notizia della sua morte “è assolutamente falsa”.

Intanto non si fermano le violenze nel Paese. Da quanto riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, i corpi di 32 civili, tra cui donne e bambini, sono stati trovati oggi per le strade della città siriana di Daraya, a sudovest della capitale Damasco, dove le forze governative da alcuni giorni hanno lanciato un duro attacco contro le postazioni ribelli. Secondo gli attivisti, le persone sono state uccise “da colpi di arma da fuoco ed esecuzioni sommarie”. Gli ultimi decessi portano le vittime di Daraya ad almeno 120 solo nell’ultima settimana.

L’esercito ha anche utilizzato elicotteri da combattimento e carri armati per bombardare le aree in mano ai ribelli nella città di Aleppo e nella città meridionale di Daraa, lungo il confine con la Giordania. Anche in questo caso l’Osservatorio dice di aver notizia di vittime, ma non è stato in grado di fornire un numero.