Quito (Ecuador), 20 ago. (LaPresse/AP) – I ministri degli Esteri dell’Unasur (Unione delle Nazioni sudamericane) hanno manifestato solidarietà al governo dell’Ecuador e condannato il Regno Unito per aver minacciato di entrare nell’ambasciata del Paese sudamericano a Londra per arrestare Julian Assange. Il governo di Quito giovedì ha deciso di concedere l’asilo diplomatico al fondatore di WikiLeaks, ricercato in Svezia per essere interrogato in relazione alle accuse di molestie sessuali avanzate da due donne. I ministri, si legge in una nota diffusa dopo l’incontro tenutosi nella città ecuadoriana di Guayaquil, “condannano la minaccia dell’uso della forza tra gli Stati” e ribadiscono “il diritto dei Paesi di concedere l’asilo”.
I ministri hanno inoltre fatto appello alle parti affinché seguano “la strada del dialogo e dei negoziati diretti” per trovare una soluzione accettabile per tutti. Assange si è rifugiato nell’ambasciata ecuadoriana due mesi fa e ora, dopo la concessione dell’asilo da parte di Quito, Londra si rifiuta di garantirgli il salvacondotto con cui lasciare il Paese e recarsi in Ecuador. L’attivista australiano, che ieri ha parlato dal balcone della piccola ambasciata londinese chiedendo l’intervento del presidente americano Barack Obama, sostiene che una volta estradato in Svezia potrebbe essere trasferito negli Stati Uniti e lì accusato di aver diffuso migliaia di documenti riservati del governo di Washington, accusa che potrebbe portare a una condanna a morte.
“Se paragoniamo gli argomenti avanzati dai due Paesi (Ecuador e Regno Unito, ndr), è chiaro che la ragione è dalla nostra parte”, ha commentato il ministro degli Esteri ecuadoriano, Ricardo Patino. Il governo di Quito, ha aggiunto Patino, non ha ancora deciso se rivolgersi alle Nazioni unite per trovare una soluzione all’impasse e aspetterà l’esito di un incontro dei ministri degli Esteri dell’Organizzazione degli Stati americani, che si terrà venerdì a Washington.