Beirut (Libano), 20 ago. (LaPresse/AP) – Nuovi scontri tra l’esercito del presidente Bashar Assad e i ribelli sono in corso in Siria nel secondo giorno della festività islamica di Id al-fitr, che celebra la fine del ramadan. Secondo gli attivisti sono almeno 27 le persone rimaste uccise, mentre oltre 70 sono rimaste ferite. I combattimenti più violenti sono in corso ad Aleppo, Daraa e nei sobborghi della capitale Damasco. Intanto, la Giordania protesta con Damasco per la caduta di razzi nel suo territorio avvenuta ieri, che hanno causato il ferimento di una bambina.
DARAA. Almeno sei persone sono state uccise nella città di Daraa, origine delle rivolte in corso da 18 mesi contro il presidente Assad. Tra le vittime ci sono due bambini e due donne, precisano l’Osservatorio siriano per i diritti umani e i Comitati di coordinamento locali.
DAMASCO. Nel sobborgo Moadamiyeh della capitale Damasco almeno sette persone son state uccise e 70 ferite nei bombardamenti condotti dalle forze governative con carri armati e mortai, fa sapere via Skype un attivista che si trova nella zona di Damasco, El-said Mohammed. Secondo le sue informazioni, a scatenare l’attacco sarebbe stata la defezione di 30 soldati nella zona, passati ieri tra le fila dei ribelli. I disertori avrebbero portato con sé carri armati dell’esercito. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito di otto persone morte negli attacchi su Moadamiyeh, di cui cinque civili e tre ribelli.
ALEPPO. Gli scontri fra l’esercito e i ribelli hanno causato almeno 14 vittime ad Aleppo, dove le forze dell’opposizione stanno avendo la meglio in alcune zone, riuscendo ad avanzare nei distretti di al-Jadidah e Maadi Telal. Lo hanno riferito attivisti e gruppi per i diritti, precisando che l’esercito di Damasco utilizza carri armati e aerei da guerra. Gli attacchi hanno provocato il crollo di due abitazioni nei quartieri di al-Sakhour and Qadi Askar, in cui sono morte almeno 14 persone, ha detto via Skype l’attivista Mohammed Saeed. Ha aggiunto che combattimenti sono in corso anche all’esterno della città.
RAZZI SULLA GIORDANIA. Oggi la Giordania ha convocato l’ambasciatore siriano ad Amman dopo che quattro razzi sparati ieri dal territorio della Siria sono caduti alla periferia di Turra, ferendo lievemente una bambina di quattro anni. Il ministro per l’Informazione giordano, Sameeh Maaytah, ha riferito che Amman attende una risposta formale. Secondo fonti del governo giordano i razzi sarebbero stati lanciati contro i villaggi siriani vicino alla città di Daraa, ma avrebbero mancato gli obiettivi. La Giordania, ha detto Maaytah, protesta contro l’accaduto e “garantirà che non succeda di nuovo”. Oltre alla bambina, quattro civili giordani sono stati ricoverati per attacchi di panico dopo la caduta dei razzi. Il mese scorso i soldati siriani avevano ucciso un bambino di 6 anni che stava fuggendo in Giordania.