Johannesburg (Sudafrica), 16 ago. (LaPresse/AP) – La polizia sudafricana ha aperto il fuoco sui minatori in sciopero a Marikana, a circa 70 chilometri a nordovest di Johannesburg. Diverse persone sono rimaste ferite e, come confermato dal ministero per la Polizia, ci sono anche alcune vittime. Le forze di sicurezza, tuttavia, non hanno voluto rendere noto l’esatto bilancio delle persone rimaste uccise. L’emittente privata e.tv ha trasmesso immagini di corpi insanguinati giacere immobili per terra. La polizia è intervenuta per disperdere una folla di minatori che si erano radunati nei pressi della miniera di platino gestita dalla società britannica Lonmin.
L’ATTACCO DELLE FORZE DI SICUREZZA . Gli agenti hanno iniziato a sparare dopo che alcuni minatori si sono rifiutati di andare via e fermare la protesta, e hanno al contrario iniziato ad avanzare verso lo schieramento della polizia con in mano bastoni e machete. I minatori, ha riferito un portavoce del ministero, Zweli Mnisi, hanno sparato in direzione degli agenti usando una delle armi rubate ai poliziotti lunedì. “Ci siamo trovati di fronte persone armate fino ai denti che hanno attaccato e ucciso altre persone, tra cui agenti”, ha detto Mnisi, aggiungendo: “Cosa dovrebbe fare la polizia in situazioni del genere, quando ha a che fare con criminali armati e irriducibili che uccidono gli agenti?”.
MINATORI ARMATI DI BASTONI E MACHETE. Molaole Montsho, giornalista della South African Press Association che si trova nei pressi della miniera, ha riferito che la polizia ha inizialmente chiesto ai manifestanti di tornare a casa. Alcuni lo hanno fatto, ma altri hanno intonato canti di guerra e iniziato ad avanzare verso la miniera con in mano bastoni e machete. Gli agenti hanno usato un idrante, gas lacrimogeni e granate stordenti, dopodiché hanno aperto il fuoco. La tv ha trasmesso immagini in cui si vedono i poliziotti sparare una raffica di armi automatiche e pistole.
PRESIDENTE ZUMA: SCONVOLTO. La polizia non ha voluto per il momento commentare l’accaduto. Mentre il presidente Jacob Zuma si è detto “scioccato e sconvolto da questa violenza insensata”. “Credo – ha affermato il capo di Stato – che nel nostro ordine democratico ci sia abbastanza spazio per risolvere qualsiasi tipo di disputa tramite il dialogo, senza infrangere la legge né ricorrere alla violenza”.
DIRIGENTE MINIERA: NORMALE OPERAZIONE POLIZIA. Un dirigente di Lonmin, Barnard O. Mokwena, ha invece definito l’episodio una semplice “operazione della polizia”. Stamattina la società ha fatto sapere in una nota che i minatori che non si presentaranno domani al lavoro saranno licenziati. “I dipendenti in sciopero – si legge nel comunicato – sono armati e non lavorano. È illegale”.
LE PROTESTE DI AGOSTO. I disordini nella miniera sono iniziati lo scorso 10 agosto, quando circa 3mila lavoratori avevano incrociato le braccia nell’ambito di una disputa sui salari. Prima di oggi, nei giorni scontri, almeno 10 persone hanno perso la vita. Coloro che hanno cercato di recarsi al lavoro sono stati attaccati da colleghi in sciopero. I disordini, inoltre, sono stati alimentati dal conflitto tra due sindacati che rappresentano i minatori.