Vedova Arafat presenta in Francia richiesta di indagine per omicidio

Parigi (Francia), 31 lug. (LaPresse/AP) – La vedova di Yasser Arafat, Suha, ha presentato oggi in un tribunale francese la richiesta formale di aprire un’indagine per assassinio sulla morte del marito. L’esposto non contiene alcun nome di persone o governi. La richiesta giunge dopo che lo scorso mese un laboratorio svizzero ha rilevato tracce di polonio 210 sugli effetti personali dell’ex leader palestinese. Le analisi hanno sollevato nuovi sospetti sul fatto che Arafat possa essere stato avvelenato, anche se il laboratorio svizzero ha evidenziato che lo studio realizzato non è decisivo, e servirebbero ulteriori test sulle ossa del defunto.

Arafat morì nel 2004 in un ospedale militare francese alle porte di Parigi e l’Anp ha recentemente dato il suo benestare alla riesumazione del suoi resti. Ora il giudice francese potrà decidere se accogliere o meno la richiesta di Suha Arafat e aprire un’inchiesta. Secondo un comunicato diffuso dall’avvocato francese della famiglia Arafat, Pierre-Olivier Sur, la richiesta di indagine è volta a “stabilire la verità”, in onore di Arafat “marito e padre”.

Il nipote dell’ex leader palestinese, Nasser al-Kidwa, ha intanto ribadito che, a suo avviso, non è necessario esumare il corpo per dimostrare l’avvelenamento. Al-Kidwa, membro della squadra che sta indagando sul decesso, essendo un parente stretto ha anche diritto di veto sulla riesumazione. Al-Kidwa è sempre stato convinto del fatto che Arafat sia stato avvelenato da Israele, così come la sorella del leader palestinese, ma il governo di Tel Aviv nega di aver avuto un ruolo nella morte del leader palestinese. “Se una commissione internazionale di inchiesta chiedesse un’autopsia – ha commentato al-Kidwa – siamo pronti a farla ora? E’ per convincerci? Noi siamo già convinti (che Israele abbia ucciso Arafat, ndr) e abbiamo bisogno che sia il mondo a muoversi”.