Lima (Perù), 24 lug. (LaPresse/AP) – Una folta folla si è radunata all’esterno del Palazzo di Giustizia di Lima, in Perù, per protestare contro la decisione della Corte suprema di ridurre le pene dei membri del gruppo Colina, uno squadrone della morte accusato di aver ucciso 25 persone fra il 1991 e il 1992 sotto la presidenza di Alberto Fujimori. I manifestanti, fra cui molti parenti delle vittime e rappresentanti di gruppi per i diritti umani, hanno anche tenuto una veglia in ricordo delle persone scomparse. La Corte suprema ha deciso venerdì che le uccisioni, compresa quella di un bambino di 8 anni, non avrebbero il carattere di crimini contro l’umanità ma di semplici omicidi. La decisione dei giudici permette così di ridurre la pena per l’ex capo dei servizi segreti Vladimiro Montesinos da 25 a 20 anni. Il capo dell’intelligence militare, Alberto Pinto, sarà invece immediatamente liberato dopo essere stato condannato a 15 anni nel 2010. Il presidente peruviano Ollanta Humala si è schierato dalla parte dei manifestanti criticando la decisione del tribunale, così come il suo ministro della Giustizia Juan Jimenez che ha definito la vicenda “un imbarazzo per il Paese”. L’ex presidente Alberto Fujimori è accusato di aver autorizzato gli squadroni della morte ad uccidere nel 1991 quindici persone in un palazzo nel quartiere di Barrios Altos a Lima e nel 1992 nove studenti e un professore all’università La Cantuta.