Londra (Regno Unito), 17 lug. (LaPresse) – “Se continuerà a essere messo con le spalle al muro, il regime di Bashar Assad non esiterà a usare armi chimiche”, che forse sono già state “parzialmente impiegate a Homs”. È quanto denuncia alla Bbc Nawaf Fares, ex ambasciatore siriano in Iraq, che la settimana scorsa ha disertato per unirsi ai ribelli. In un’intervista all’emittente britannica, il diplomatico ha definito le truppe fedeli ad Assad “criminali assassini”. Il regime “è ormai isolato” e chiuso in un angolo, ha proseguito Fares.
“Se decideranno di usare armi chimiche, non ne discuteranno”, ha quindi sottolineato l’ex ambasciatore, rispondendo alle domande del corrispondente di Bbc, Frank Gardner, su quanto affidabili siano le sue accuse. “Ho basato le mie opinioni sulla mia conoscenza della mentalità del regime siriano”, ha ribattuto il diplomatico. Nel dare l’annuncio della revoca al sostegno a Damasco, Fares aveva invitato tutti i siriani ad abbandonare Assad, appello rinnovato oggi con l’intervista all’emittente britannica. L’ex ambasciatore ha spiegato di essere in contatto con elementi dell’opposizione e ha dato voce alla speranza di tornare presto “a una Siria libera e democratica”.
L’attacco di Fares contro Damasco si è diretto poi contro gli attentati avvenuti negli ultimi mesi e che hanno provocato diversi morti, sostenendo che siano stati organizzati dallo stesso regime. “Tutti gli attacchi bomba lanciati in Siria, specialmente quelli con un alto numero di vittime innocenti, sono opera del regime”, ha affermato l’ex ambasciatore che ha voluto poi denunciare i presunti legami tra Assad e al-Qaeda. Il presidente siriano, ha spiegato, sta sfruttando la rete terroristica per reprimere i ribelli, in un’alleanza che porta benefici a entrambi. “Al-Qaeda sta cercando spazio per muoversi e nuovi mezzi di supporto – ha concluso Fares – mentre il regime vuole altri metodi per terrorizzare il popolo siriano”.
Infine, una considerazione sugli ultimi sviluppi del conflitto tra soldati e ribelli. “Il fatto che i combattimenti siano arrivati a Damasco – ha dichiarato – è estremamente significativo. Questo è l’inizio della fine”. “Il regime è segnato”, ha concluso Fares. Proprio in questi giorni, il Libero esercito siriano, composto da soldati disertori, ha battezzato ‘Vulcano di Damasco’ l’ultima offensiva lanciata contro i soldati di Assad nella capitale. Negli ultimi giorni, i ribelli hanno condotto attacchi alla luce del sole a Damasco, al contrario di quanto avveniva in passato quando gli assalti contro le truppe si verificavano di notte.
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