L’Avana (Cuba), 14 lug. (LaPresse/AP) – Sono 158 i casi di colera riscontrati a Cuba, ma non si riportano nuovi decessi. L’epidemia è contenuta e in declino. È quanto riferisce il ministero della Salute cubano, secondo cui sono in corso intensi sforzi per isolare le persone infette e istruire i cittadini. Un’azione che, conferma il governo, ha comportato una diminuzione dei casi di trasmissione tramite l’acqua. Mentre non ci sono prove che il contagio sia avvenuto attraverso il cibo.
Praticamente tutti i casi, ha spiegato ancora il ministero, sono stati registrati nella provincia orientale di Granma, nella città di Manzanillo, a circa 700 chilometri ad est della capitale L’Avana, oppure in persone che si erano recate di recente nell’area. “Abbiamo diagnosticato in altre regioni casi isolati di persone che hanno contratto l’infezione a Manzanillo. Tutte sono state curate velocemente e non si è verificata alcuna diffusione del focolaio”, ha aggiunto il ministero.
Il 3 luglio Cuba aveva reso noto che tre persone anziane erano morte dopo aver contratto la malattia tropicale, emersa nell’isola decenni dopo l’ultima volta. Fino al nuovo bollettino, diffuso oggi, le autorità avevano fornito poche notizie, scatenando timori di un maggior numero di morti e di una più ampia diffusione del contagio. Poi avevano parlato di 3 vittime e 53 persone contagiate, fino ad arrivare al bilancio odierno.
Cuba gode di un sistema molto organizzato, in grado di mobilitare velocemente le agenzie governative in casi simili, così come nelle emergenze di uragani e tempeste tropicali. Inoltre, il Paese ha migliaia di medici e infermieri preparati, molti dei quali hanno giocato un ruolo chiave nel combattere lo scoppio del colera ad Haiti, dopo il devastante terremoto del gennaio 2010. L’epidemia che ha colpito Haiti si stima abbia provocato la morte di oltre 4mila persone.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata