Su morte Arafat accuse a Israele, in dubbio rapporto medici francesi

Ramallah (Cisgiordania), 12 lug. (LaPresse/AP) – La vicenda della morte di Yasser Arafat torna a infiammare lo scontro tra Israele e rappresentanti palestinesi. A pochi giorni dalle rivelazioni dell’Istituto svizzero per la fisica delle radiazioni di Losanna, in merito al ritrovamento di tracce di polonio-210 sugli abiti indossati negli ultimi giorni di vita dall’ex leader palestinese, sono sempre più forti le convinzioni da parte dell’Anp che la causa della morte sia stato l’avvelenamento. Arafat si spense in un ospedale militare vicino a Parigi l’11 novembre 2004, dopo un mese di malattia dalla natura ancora misteriosa.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta oggi, Tawfiq Tirawi, a capo della commissione che indaga sulla morte di Arafat, si è scagliato chiaramente contro Israele, definendolo “l’unico imputato per l’assassinio di Arafat” e ribadendo la volontà di portare luce sull’episodio. “Il popolo palestinese – ha aggiunto Tirawi, secondo quanto riferisce invece l’agenzia di stampa Wafa – vuole sapere la verità sulla sua morte e noi dobbiamo fare di tutto per raggiungerla”.

Il prossimo passo per scoprire nuovi dettagli sulla vicenda dovrebbe essere un’autopsia sui resti dell’ex leader. Ma prima di procedere all’esumazione, ha spiegato il ministro della Giustizia palestinese Ali Mihanna, gli investigatori palestinesi vogliono esaminare le relazioni complete del laboratorio di Losanna. Dopo aver preso visione dei risultati del laboratorio, ha chiarito Mihanna, “decideremo le prove di cui abbiamo bisogno”.

Nel corso della conferenza stampa, il medico giordano Abdullah al-Bashir ha ribadito a sua volta la tesi dell’avvelenamento, mettendo in discussione le analisi dei medici francesi sul decesso. Esperti contattati dalla commissione di inchiesta nominata per indagare sulla morte di Arafat, ha spiegato al-Bashir, si sono detti d’accordo su questa convinzione. Secondo il medico, le conclusioni dei colleghi francesi in seguito al decesso sono incomplete. “Abbiamo inviato alcune domande all’ospedale francese e ricevuto risposte. Ma consideriamo debole la relazione riguardo a (possibili, ndr) veleni”, ha dichiarato.

Come tentativo di aggiungere nuovi dettagli sulle ultime settimane di vita di Arafat, la commissione ha diffuso anche il rapporto di 116 pagine sulle cure mediche a cui è stato sottoposto il leader palestinese dopo i primi segni di malessere. Secondo il documento, si ammalò l’11 ottobre 2004, quando vomitò due ore dopo aver cenato. Al tempo i medici sospettavano che soffrisse di gastroenterite virale. Le sue condizioni peggiorarono nei 18 giorni successivi. Ricevette quindi una trasfusione di piastrine e il 29 ottobre fu trasferito in Francia, dove si spense quasi due settimane più tardi.

Secondo i medici francesi, Arafat morì in seguito a un ictus, ma già soffriva di una malattia del sangue nota come coagulazione intravascolare disseminata. I rapporti dell’ospedale, tuttavia, sono inconcludenti sulle cause di questo disturbo che può essere causato da diversi fattori, comprese infezioni al fegato. Il rapporto, ha proseguito oggi al-Bashir, secondo quanto riporta Wafa, “dice che medici specializzati non sono stati in grado di trovare una ragione o riconoscere la malattia che possa spiegare le cause della morte. E hanno sostenuto che l’evoluzione della malattia non può essere spiegata nell’ambito della patologia”. Ora, ha aggiunto il medico giordano, “siamo pronti a lavorare con il laboratorio svizzero per prelevare campioni dal corpo di Arafat”.