L’Aia (Olanda), 10 lug. (LaPresse/AP) – La Corte penale internazionale dell’Aia ha condannato il signore della guerra del Congo Thomas Lubanga a 14 anni di detenzione per essersi avvalso di bambini soldato. A marzo scorso Lubanga era stato ritenuto colpevole di aver reclutato e usato bambini soldato nella sua milizia, l’Unione dei patrioti congolesi, durante i combattimenti nella regione di Ituri, nell’est del Congo, tra il 2002 e il 2003. Il 51enne è la prima persona condannata dalla Corte, istituita dieci anni fa. I procuratori avevano chiesto per Lubanga la pena di 30 anni di carcere, ma avevano detto di essere disposti a ridurla a vent’anni se il signore della guerra si fosse “scusato sinceramente” con le vittime dei reati da lui commessi. Lubanga non ha reagito quando il giudice Adrian Fulford ha letto la sentenza.
Il giudice ha affermato che il verdetto riflette la necessità di proteggere i bambini durante la guerra. “La vulnerabilità dei bambini – ha affermato il giudice – significa che bisogna offrire loro una protezione particolare”. Fulford ha precisato che il periodo trascorso da Lubanga in carcere in attesa del processo, a partire dal marzo del 2006, sarà detratto dalla pena. Al momento non è chiaro dove il signore della guerra congolese sconterà il resto della pena: la Cpi non ha celle per criminali di guerra condannati, ma ha siglato accordi per la loro detenzione con sette Paesi: Danimarca, Serbia, Mali, Austria, Finlandia, Regno Unito e Belgio.
Le sentenze contro Lubanga sono in realtà tre: una a 13 anni, la seconda a 12 e la terza a 14 anni di carcere, rispettivamente per aver reclutato, arruolato e usato bambini soldati. Le tre pene saranno tuttavia scontate simultaneamente. Con il reclutamento si intende il rapimento di bambini che vengono poi costretti a combattere, mentre l’arruolamento può essere volontario. Il giudice ha criticato l’ex procuratore capo della Cpi, Luis Moreno Ocampo, per non aver formulato nei confronti di Lubanga anche accuse di violenze sessuali e per non aver presentato prove al riguardo. Attivisti per i diritti umani sostengono infatti che la milizia di Lubanga fosse stata responsabile di stupri di massa nella regione di Ituri. Il giudice ha infine elogiato il signore della guerra per il suo atteggiamento “rispettoso e collaborativo” durante il processo. Lubanga potrà presentare un ricorso contro la sentenza.
Franck Mulenda, il legale di 140 vittime, ha accolto con favore al decisione della Corte. “È molto importante e offre consolazione alle vittime”, ha affermato. L’avvocato ha detto di aspettarsi che la Cpi ordini risarcimenti per gli ex bambini soldato “in modo che possano ritornare a scuola e riavere il loro posto nella società”. Molti attivisti per i diritti umani hanno definito il caso una pietra miliare per i loro sforzi mirati a portare davanti alla giustizia i responsabili per reclutamento e uso di bambini soldati in diverse parti del mondo.