Abbas: Via libera a esumazione resti Arafat

Ramallah (Cisgiordania), 9 lug. (LaPresse/AP) – Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha dato il suo ok all’esumazione dei resti del precedessore Yasser Arafat, al fine di svolgere un’autopsia. Lo riferisce Saeb Erekat, consigliere dello stesso Abbas. La decisione arriva dopo che, la scorsa settimana, l’Istituto svizzero per la fisica delle radiazioni, con sede a Losanna, ha confermato di aver trovato tracce di un elevato livello di polonio-210 sugli effetti personali di Arafat, tornando a sollevare l’ipotesi che lo storico leader palestinese sia stato avvelenato.

L’istituto aveva fatto sapere di aver bisogno di svolgere test anche sui resti del corpo per fornire i risultati conclusivi delle indagini. Abbas aveva fatto sapere di essere disponibile ad autorizzare l’autopsia. Ora Erekat ha confermato che il presidente dell’Anp ha dato la sua approvazione finale e che oggi o al massimo domani un esperto medico palestinese contatterà l’Istituto di Losanna per avanzare l’invito a predisporre i nuovi esami. Questa potrà essere effettuata non appena il team svizzero sarà arrivato. Tuttavia non è certo che possa dare un quadro chiaro della presenza di polonio-210, poiché la sostanza decade negli anni. Per ora, dalla Svizzera non è arrivato alcun commento in merito al via libera di Abbas.

Arafat morì l’11 novembre 2004, in un ospedale militare francese, appena un mese dopo essersi gravemente ammalato mentre si trovava nel suo complesso governativo a Ramallah. I resti sono stati sepolti proprio qui, dove è sorto un mausoleo, completato e inaugurato il 10 novembre 2007. Progettato dal famoso architetto palestinese Jafar Toukan, il costo del progetto si era aggirato attorno al milione e 750mila dollari, presi dalle donazioni del popolo palestinese. L’esumazione potrebbe trasformarsi in un momento molto toccante e anche sconvolgente per i musulmani osservanti. In realtà, però, sembra che tra i palestinesi domini il desiderio di conoscere di più sulle cause della morte del leggendario leader.

La vedova di Arafat, Suha, aveva più volte chiesto l’esumazione dei resti del marito. La donna ha lavorato a stretto contatto con l’emittente al-Jazeera. Quest’ultima ha condotto un’indagine sulla morte del leader palestinese e ha ricevuto da Suha il permesso di sottoporre gli effetti personali del marito a test. Anche il principale religioso musulmano dei territori palestinesi ha dato la propria benedizione all’esumazione.

Scettico sull’autopsia rimane invece il nipote dell’ex leader palestinese, Nasser al-Kidwa, ex inviato palestinese alle Nazioni unite. “La nostra idea – ha dichiarato ad Associated Press è sempre stata che si sia trattato di una morte inusuale che probabilmente (Arafat, ndr) sia stato avvelenato. Ora tutte le indicazioni ci dicono che fu avvelenato”. Non è chiaro tuttavia se l’uomo si opporrà all’esumazione. Al-Kidwa guida la Yasser Arafat Foundation ed è il custode delle memorie dell’ex leader palestinese.