Dal nostro inviato in Messico Fabio De Ponte
Los Cabos (Messico), 18 giu. (LaPresse) – Si apre con un sospiro di sollievo per i risultati elettorali in Grecia il G20 al via oggi a Los Cabos, in Messico. Una due giorni di vertice multilaterale, sul quale è piombata la crisi del debito europea. L’ordine del giorno, nelle intenzioni originali del presidente messicano Felipe Calderon, doveva riguardare soprattutto la volatilità dei prezzi alimentari, che mette in crisi in Paesi produttori ed espone a rischio fame milioni di persone nei Paesi poveri, e quello dello sviluppo sostenibile, in particolare attraverso l’economia verde. Temi che sono rimasti sul tavolo, ma sono slittati ai punti quattro e cinque dell’ordine del giorno. Il primo infatti è diventato “stabilizzazione economica e riforme strutturali per la crescita e l’occupazione”. Seguono la “fortificazione del sistema finanziario” e il “miglioramento della architettura finanziaria internazionale”.
Europa e Stati Uniti arrivano a Los Cabos pensando a una cosa sola: come salvare l’euro. Washington ha messo in chiaro già da qualche giorno che non si aspetta dal vertice grandi soluzioni. Anche perché per gli europei si tratta più che altro di una occasione per confrontarsi sulle ipotesi da mettere in campo in vista del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, che invece sarà determinante. La proposta più concreta emersa finora è quella trapelata nei giorni scorsi sulla stampa, secondo la quale il governo italiano starebbe lavorando con quello francese a un’ipotesi di “serpente dei tassi di interesse”, sul modello del serpente monetario che permise di stabilizzare i cambi negli anni Settanta e aprì la strada al percorso che portò poi alla creazione dell’euro.
Si tratterebbe di fissare delle bande di oscillazione limitate degli spread, oltre le quali scatterebbe l’intervento automatico della Bce, che acquisterebbe titoli per calmierare il mercato. Ipotesi sulla quale è prevedibile che la cancelliera Angela Merkel opponga varie obiezioni, e perciò le mosse italo-francesi sono molto caute. D’altra parte, prima di arrivare al vertice di fine mese, il premier italiano Mario Monti, e il presidente francese Francois Hollande avranno un’altra occasione per parlarne con la Merkel, nel corso di un vertice a quattro il 22 maggio a Roma al quale prenderà parte anche il premier spagnolo Mariano Rajoy.
Per introdurre la cosa, Italia e Francia potrebbero anche sfruttare l’Eurogruppo in programma il giorno prima. Negli ultimi giorni si sono susseguiti frenetici i contatti tra i leader, con più di una teleconferenza di gruppo. L’ultima ieri sera, tra Monti e gli altri leader europei, subito dopo i risultati delle elezioni in Grecia, per studiare il da farsi. Che oggi discuteranno seduti intorno allo stesso tavolo.