Tunisi (Tunisia), 13 giu. (LaPresse/AP) – Uno studente universitario di 22 anni, Fehmi Aouini, è morto a Sousse, in Tunisia, in seguito a una ferita da arma da fuoco alla testa, riportata negli scontri di ieri tra forze di sicurezza e salafiti. Lo riferisce l’ospedale Farhat Hached. Ieri a Sousse, un gruppo ha attaccato un palazzo delle arti provando ad appiccare il fuoco. In alcune aree, diversi giovani hanno preso le armi per proteggere i propri quartieri dagli estremisti.
Da alcuni giorni il Paese nordafricano è teatro di scontri e violenze scatenate da islamisti ultraconservatori che hanno fatto appello alla rivolta contro una serie di eventi che considerano offensivi per la religione. Negli scontri sono rimasti feriti 62 agenti delle forze di sicurezza e 162 persone sono state arrestate. Dopo i disordini, tuttavia, oggi la capitale Tunisi oggi è calma.
Una dura condanna delle sommosse è arrivata dal governo. In un comunicato congiunto, presidente, primo ministro e presidente del Parlamento tunisini esprimono infatti preoccupazione per “i gruppi estremisti” che stanno “minacciando la libertà della Tunisia”. Il ministro degli Interni, Ali Larayedh, ha invece accusato “gli estremisti di destra e sinistra” di essere dietro alle violenze. Possono però essere coinvolti, ha aggiunto, anche resti del vecchio regime e bande di criminali. “Nessuno è al di sopra della legge”, ha concluso.