Chicago (Illinois, Usa), 19 mag. (LaPresse/AP) – Tre giovani arrestati mercoledì notte a Chicago, dove domani si aprirà summit della Nato, pianificavano un attacco contro il quartier generale del presidente Barack Obama nella città dell’Illinois, la casa del sindaco Rahm Emanuel e altri obiettivi, tra cui stazioni e auto della polizia. È l’accusa lanciata dalla procura. I tre, il 20enne Brian Church, e i 24enni Jared Chase e Brent Vincent Betterly, fermati nel corso di un’irruzione in un appartamento del quartiere Bridgeport, sono sospettati di aver provato ad assemblare bombe molotov.
Per ciascuno, contro cui sono state sollevate le accuse di aver fornito materiale di supporto per il terrorismo, cospirazione per commettere atti di terrorismo, possesso di esplosivi, è stata fissata una cauzione di 1,5 milioni di dollari.
Forte e immediata è stata la reazione degli avvocati, che definiscono l’arresto e le accuse una mera “propaganda per creare un clima di paura”. Il legale Michael Duetsch, a sostegno della sua tesi, ha rivelato che nel raid di mercoledì sono state arrestate anche due persone che dicevano di chiamarsi Mo e Gloves, e che potrebbero essere agenti della polizia sotto copertura o informatori. Di loro ora si sono perse le tracce. “Crediamo che sia una messa in scena e una trappola al massimo livello”, ha detto il legale. Le accuse sarebbero prive di fondamento anche per l’attivista Bill Vassilakis, che ha spiegato di aver consentito agli arrestati di stare nel suo appartamento. “Se conosci Brent (Betterly, ndr) – commenta – concludi che si tratta della cosa più ridicola mai sentita”.