Camp David (Maryland, Usa), 19 mag. (LaPresse/AP) – La Grecia deve rimanere nell’eurozona. È la speranza espressa dai leader del G8, riuniti a Camp David, nel documento congiunto diffuso al termine dell’incontro. Tutt i Paesi, si legge nella dichiarazione, sono interessati al successo degli sforzi per rafforzare l’eurozona e aiutare la crescita economica dell’Europa. L’economia globale, continua la nota, mostra segni di ripresa, ma “persistono significativi venti contrari”.
Nella due giorni in Maryland, i leader, che rappresentano Usa, Germania, Francia, Canada, Italia, Regno Unito, Russia e Giappone, hanno dato particolare attenzione alla questione europea, provando a capire come mettere un freno alla crisi del debito, e al tempo stesso aumentare la domanda di beni e stimolare l’aumento di posti di lavoro. Ne ha parlato Obama e ovviamente anche il presidente del Consiglio Mario Monti, al suo primo summit del G8. Nei Paesi dell’Ue e nell’eurozona, ha detto il capo del governo, “le misure concrete per la crescita devono derivare da azioni a livello comunitario e nazionale. Non basta aspettare che la singola virtuosità”, derivante da riforme strutturali e riduzione di disavanzi, “generi per spontanea virtù la crescita”. “L’obiettivo – ha continuato Monti – è identificare un certo numero di piste concrete. Alcune sono già state oggetto di proposte e analisi, come il rafforzamento del capitale della Banca europea per gli investimenti, i project bond e un’evoluzione possibile per gli eurobond”, altre “possono essere seguite a livello nazionale”.
Il presidente del Consiglio ha voluto poi sottolineare l’importanza di un’occasione di dialogo e discussione come quella di Camp David. Le misure per la crescita, ha detto Monti, sono “materia aperta”, ma qui è stato fondamentale avere un confronto mediato dalla “funzione maieutica e di stimolo di Barack Obama. Un tipo di discussione che non sempre è possibile nel quadro ingessato e formale dei nostri consigli europei”. Monti, al suo primo G8, si è detto quindi “fiducioso” per il ruolo e la posizione dell’Italia, sostenendo che il Paese sia “molto rispettato in Europa e negli Stati Uniti”.
A concentrarsi sul tema della crescita era stato, ancor prima che venisse diffuso il documento congiunto, anche lo stesso Obama. “Tutti – ha detto – siamo assolutamente impegnati a garantire che crescita, stabilità e consolidamento fiscale siano parte di un pacchetto globale”. La crisi finanziaria, ha aggiunto, deve essere affrontata con un insieme di misure di austerità, crescita e stimolo. Un discorso rivolto principalmente alla Germania, soggetto più forte dell’Unione europea, anche se il presidente Usa non vi ha fatto esplicito riferimento.