Londra (Regno Unito), 4 mag. (LaPresse) – Amara sconfitte per il premier David Cameron e i suoi conservatori nelle elezioni locali britanniche, in cui gli elettori li hanno puniti per le severe misure di austerità promosse e per l’economia in difficoltà, sancendo invece la risalita dei laburisti di Ed Miliband. Intanto, però, a Londra sembra che sindaco sarà nuovamente il tory Boris Johnson. Secondo i risultati del pomeriggio, con quasi tutte le schede contate in Inghilterra, Galles e Scozia, i conservatori hanno perso circa 400 posti nei consigli locali, tra cui anche quelli del distretto che il premier Cameron rappresenta in Parlamento. Sebbene il risultato non metta a repentaglio la leadership di Cameron, potrebbe spingerlo a dover ripensare alcune delle sue posizioni, tra cui quella sui matrimoni gay. A Londra, invece, il collega conservatore Johnson sembra il probabile vincitore delle comunali, dove otterrebbe così il secondo mandato e porterebbe la capitale alle Olimpiadi estive. La vittoria lo renderebbe anche un più forte futuro rivale di Cameron, in un più vasto raggio politico.
Un’altra sconfitta al premier è arrivata dal no in nove città alla sua proposta di elezioni diretta dei sindaci. Negativo il parere degli elettori, tra l’altro, a Manchester, Birmingham e Newscastle-upon-Tyne. Positivo solo a Bristol. Cameron sperava che nuovi sindaci e commissari di polizia eletti su stile statunitense dessero maggiore potere alle comunità locali.
Anche i socialdemocratici del vice premier Nick Clegg hanno registrato una sconfitta, perdendo circa 300 posti e arrivando al risultato peggiore dalla formazione del partito nel 1988. In Scozia, il Partito nazionale scozzese di Alez Salmond, separatista, ha registrato un buon risultato nelle elezioni locali, ma non ha ottenuto il controllo del consiglio di Glasgow, suo obiettivo decisivo. Un referendum sulla secessione della Scozia dal Regno Unito è previsto per il 2014.
Diversa la situazione di Ed Miliband e dei suoi laburisti, che hanno incassato un successo: controlleranno altre 32 autorità locali, con oltre 800 nuovi posti in consiglio in tutto il Paese. “Siamo un partito che sta riguadagnando la fiducia della gente, stiamo riprendendo terreno, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Le persone si sentono ferite, stanno soffrendo di questa recessione, di un governo che alza loro le tasse e le taglia ai milionari”, ha detto Miliband. Un’ammissione della difficoltà è arrivata poi da Cameron: “Questi sono tempi difficili e non ci sono soluzioni semplici”. La gran parte dei britannici, però, oggi ha scelto di non votare: l’affluenza è stimata al 32%, il livello più basso per una elezione dal 2000.