Beirut (Libano), 22 apr. (LaPresse/AP) – Le truppe del governo siriano sono entrate e hanno bombardato la periferia della capitale Damasco, il giorno dopo il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite per aumentare a 300 il numero degli osservatori della missione nel Paese. La notizia dell’attacco è stata diffusa dagli attivisti. In particolare, Mohammed Saeed ha riferito che due persone sono state uccise dal fuoco indiscriminato nel quartiere di Douma, teatro di intensi scontri tra ribelli e forze di sicurezza prima del cessate il fuoco entrato in vigore più di una settimana fa. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato i decessi e ne ha denunciato un terzo, avvenuto durante la notte nel villaggio di Hteita, sempre vicino a Damasco, dove alcuni soldati del governo hanno aperto il fuoco da un checkpoint.
Non è chiaro cosa abbia scatenato l’attacco a Douma. Saeed ha detto che forti esplosioni alle prime ore di oggi hanno scatenato il panico tra i residenti, alcuni dei quali hanno usato gli altoparlanti delle moschee per invitare la gente a ripararsi nelle cantine e nei piani bassi dei palazzi. “Questa cosa degli osservatori delle Nazioni unite è una grande barzelletta”, ha commentato Saeed. “I bombardamenti si fermano e i carri armati vengono nascosti quando loro visitano qualche zona e quando se ne vanno i bombardamenti riprendono”.