New York (New York, Usa), 21 apr. (LaPresse/AP) – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu è vicino a un accordo sulla risoluzione con cui aumentare il numero di osservatori in Siria da 30 a 300. Lo ha annunciato l’ambasciatore francese alle Nazioni unite, Gerard Araud, dopo la riunione di ieri a New York. Il Consiglio si riunirà alle 11 ora locale, le 17 in Italia. L’ambasciatore di Mosca alle Nazioni unite, Vitaly Churkin, ha detto di sperare che l’approvazione avvenga all’unanimità e che mandi “un segnale politico forte e buono” al governo del presidente Bashar Assad e all’opposizione. L’ambasciatrice degli Stati uniti e attuale presidente del Consiglio di sicurezza, Susan Rice, ha detto però che c’è la possibilità che non tutti i 15 membri si esprimano a favore della risoluzione.
Il testo su cui il Consiglio ha trovato l’accordo chiede al governo siriano e all’opposizione di fermare immediatamente ogni violenza e di applicare con urgenza il piano di pace in sei punti proposto dall’inviato speciale di Onu e Lega araba, Kofi Annan, che prevede anche il cessate il fuoco. Araud ha detto che il testo, negoziato per ore, sarà analizzato dai vari Paesi. La bozza finale è il compromesso tra due proposte contrastanti, una della Russia, maggior alleato di Damasco, e una dei membri del Consiglio europeo. Questi ultimi volevano includere la minaccia di sanzioni militari contro la Siria, se non ritirerà tutte le truppe e gli equipaggiamenti militari dai centri abitati come concordato. Russia e Cina si sono però duramente opposte, facendo cancellare la dichiarazione. La bozza finale usa parole della risoluzione adottata lo scorso sabato, con cui è stato autorizzato l’invio della prima squadra di 30 osservatori in Siria. Esprime l’intenzione del Consiglio di “considerare ulteriori misure”.
La bozza finale stabilisce una missione di supervisione dell’Onu in Siria, con il nome Unsmis, “includente lo schieramento di fino a 300 osservatori militari non armati e di una adeguata componente civile” per un periodo iniziale di 90 giorni. La Russia voleva una componente limitata di membri civili, mentre gli europei chiedevano di specificare le competenze loro richieste, tra cui politiche, su diritti umani, affari civili e sicurezza pubblica. Compromesso anche sull’uso di elicotteri: il testo finale sottolinea “la necessità che il governo siriano e le Nazioni unite si accordino velocemente su adeguate attività di trasporto per l’Unsmis”.
Araud ha spiegato che il Consiglio di sicurezza vuole inviare gli osservatori il più velocemente possibile, ma “allo stesso tempo dobbiamo considerare il pericolo per loro, questa è la ragione per cui il segretario generale dovrà analizzare la situazione sul terreno”. Ha aggiunto: “E’ la prima volta che l’Onu invia osservatori in una zona di guerra, perché i combattimenti sono in corso e le violenze proseguono”. Sette osservatori della missione iniziale sono già in Siria, mentre altri due arriveranno domani. L’Onu spera che tutti i 30 previsti siano nel Paese la prossima settimana, ha detto il portavoce di Annan, Ahmad Fawzi, ad Associated Press.