Sanford (Florida, Usa), 20 apr. (LaPresse/AP) – E’ stata fissata a 150mila dollari la cauzione per la scarcerazione di George Zimmerman, il vigilante volontario che il 26 febbraio in Florida ha ucciso il 17enne nero Trayvon Martin. Il caso ha scosso l’America, che vi ha visto una nuova violenza a sfondo razzista. Oggi il giudice Kenneth Lester, che presiedeva il processo con cui decidere della liberazione in attesa del processo per omicidio di secondo grado, ha stabilito che l’uomo possa essere scarcerato su cauzione. Non oggi, tuttavia, perché numerose condizioni e dettagli devono essere ancora stabiliti. Prima della sua decisione, il vigilante volontario è salito sul banco dei testimoni per chiedere scusa alla famiglia del ragazzo, spiegando anche di aver sparato perché al momento della lite non sapeva se il 17enne fosse armato. La sua linea difensiva è di aver agito per legittima difesa.
Il 28enne dal banco dei testimoni si è rivolto direttamente ai genitori dell’adolescente, non avendo potuto incontrarli prima dell’udienza perché i loro avvocati hanno respinto la sua richiesta. “Volevo dire che mi dispiace per la perdita di vostro figlio. Non sapevo quanti anni avesse. Pensavo fosse un poco più giovane di me. Non sapevo se fosse armato o meno”, ha detto, nel suo primo commento pubblico.
L’avvocato di Zimmerman, Mark O’Mara, ha chiesto che al suo assistito sia permesso di vivere in uno Stato diverso dalla Florida, a causa delle minacce che ha ricevuto, e che indossi un braccialetto elettronico. Il giudice ha deciso che sulla possibilità che lasci la Florida si terrà un’altra udienza, in attesa che avvocati e sicurezza pubblica si coordinino. Oggi, insieme alla liberazione su cauzione, sono stati però fissati altri paletti alla sua scarcerazione. Zimmerman non potrà possedere armi da fuoco, non potrà bere alcolici o usare droghe e dovrà rispettare un coprifuoco dalle 19 alle 6.
Zimmerman è accusato dell’omicidio di secondo grado del giovane Martin, ma sostiene di aver sparato per legittima difesa, perché sarebbe stato il ragazzo ad aggredirlo. Il 28enne era in quel momento un sorvegliante volontario di vicinato. Non è stato arrestato per 44 giorni dopo l’omicidio e questo ha scatenato protese e manifestazioni in tutti gli Stati Uniti, con i dimostranti che chiedevano il suo fermo immediato. La dimensione della protesta ha spinto il capo della polizia di Sanford ad autosospendersi temporaneamente e il procuratore distrettuale a lasciare.
Oggi i familiari di Zimmerman hanno testimoniato in aula, sostenendo che non sia violento e sia protettivo nei confronti dei deboli. “E’ assolutamente una persona non violenta”, ha detto la moglie Shellie. Il padre, George Zimmerman Sr., ha dichiarato che anche durante il confronto ha probabilmente “porto l’altra guancia”. Ha aggiunto la descrizione del figlio la mattina dopo l’omicidio di Martin: “Il suo viso era gonfio, aveva una copertura protettiva sul naso, le labbra erano gonfie e tagliate e sulla nuca aveva due tagli verticali”. La madre di Zimmerman, Gladys, ha detto che lui è “molto protettivo” con le persone vulnerabili. I familiari hanno dovuto però rispondere anche sui corsi per la gestione della rabbia che il 28enne ha dovuto seguire nel 2005, dopo che un poliziotto lo accusò di averlo aggredito mentre arrestava un suo amico. Il procuratore Bernardo de la Rionda ha anche fatto domande su un altro incidente, quando una ragazza di Zimmerman lo accusò di aggressione, anche se non fu presentata alcuna accusa formale.