Consiglio d’Europa: In Francia polizia è violenta in interrogatori

Strasburgo (Francia), 19 apr. (LaPresse) – In Francia i funzionari di polizia usano metodi violenti nelle indagini e soprattutto durante gli interrogatori. L’accusa emerge dall’ultimo rapporto del Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene disumane o degradanti (Cpt), corredato dalle giustificazioni del governo e reso noto oggi. Il Consiglio d’Europa, di cui il Cpt è un’emanazione, sollecita le autorità francesi “a rafforzare le garanzie giuridiche degli indagati e controllare che il comportamento degli inquirenti sia più consono al rispetto dei diritti fondamentali e alla dignità del cittadino, anche se delinque”. Il rapporto raccomanda un miglioramento delle condizioni di detenzione sia nelle celle di sicurezza dei commissariati, sia nei centri di accoglienza.

Il governo replica di avere già preso le misure suggerite dal Cpt per ridurre i rischi di violenza da parte della polizia. In effetti, nel rapporto si rileva che, grazie a riforme legislative effettuate dal parlamento dopo l’ultimo controllo del Cpt quattro anni prima, c’è stato un certo miglioramento nel trattamento degli ospiti delle gendarmerie e delle carceri, soprattutto degli ospedali psichiatrici. Ma permangono le perplessità del Cpt.

Nei centri di detenzione – tranne che a Le Havre e Poissy, dove si sono riscontrati comportamenti violenti da parte del personale penitenziario – non sono emerse lamentele da parte dei detenuti. Anche se qualche preoccupazione sorge per quanto riguarda il sovraffollamento (le autorità assicurano che sono allo studio altre forme di detenzione alternativa), il trasferimento dei detenuti e le cure negli ospedali vicini. Salvo rari casi – come il gruppo ospedaliero di Val de Lys Artois – generalmente negli ospedali psichiatrici i pazienti si sono dichiarati soddisfatti del trattamento. Il Cpt raccomanda l’istituzione di maggiori conforti nelle strutture di isolamento e in quelle destinate a ospitare detenuti di lungo periodo.

Il Consiglio d’Europa è la più antica istituzione politica europea – distinta dall’Ue, e di cui fa parte la Corte europea dei diritti dell’uomo – che si prefigge soprattutto lo scopo di tutelare i diritti umani fondamentali, la Democrazia e lo Stato di diritto. Vi aderiscono 47 Stati, cioè tutti i Paesi d’Europa, tranne la Bielorussia che non ne ha i requisiti. Dallo scorso 7 novembre 2011, e fino al 14 maggio 2012, la presidenza di turno del Comitato dei ministri è del Regno Unito. Dai primo novembre 2009 ne è segretario generale il laburista norvegese Thorbjørn Jagland, che è anche presidente della Commissione del Parlamento norvegese che assegna a Oslo il premio Nobel per la Pace, prestigiosa carica che ha voluto mantenere anche dopo l’elezione a Strasburgo.