Beirut (Libano), 15 apr. (LaPresse/AP) – Le truppe siriane hanno ripreso a bombardare Homs e almeno tre persone sono morte. È quanto denunciano gli attivisti dei Comitati locali di coordinamento e dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. Il primo gruppo denuncia almeno tre morti, il secondo sette.
La notizia è una minaccia all’accordo del cessate il fuoco concordato tra il governo di Damasco e le Nazioni unite. Secondo le testimonianze, almeno sei bombe al minuto stanno cadendo nel quartiere di Khaldiyeh, il più colpito, ma anche i distretti di Bayada, Jouret el-Shayah, Qarabees e Qusour sarebbero stati presi di mira.
“Ma quale cessate il fuoco? C’è un’esplosione ogni cinque o sei minuti”, dice Yazan, attivista di Homs contattato tramite Skype. “Adesso – aggiunge – sento anche il suono di un aereo da ricognizione. Sta volando molto basso”. In un video amatoriale pubblicato oggi su Internet dagli attivisti, si sentono esplosioni e si vede fumo grigio avvolgere il quartiere di Khaldiyeh.
Il primo gruppo di sei osservatori delle Nazioni unite è intanto partito per la Siria, dove dovrebbe arrivare stanotte. Lo ha comunicato il portavoce di Kofi Annan, Ahmad Fawzi, precisando che i sei “saranno sul terreno domani con in testa i caschi blu”. A loro, ha spiegato, si aggiungeranno presto altri inviati fino a un numero complessivo compreso tra 25 e 30 unità. Ieri il Consiglio di Sicurezza Onu ha votato per permettere l’invio di osservatori in Siria. La prossima settimana, ha aggiunto ancora Fawzi, il Consiglio dei 15 Paesi voterà per autorizzare una missione di circa 250 osservatori.